Mercato italiano della pulizia professionale: i dati aggiornati sul settore
AFIDAMP presenta i risultati dell’indagine condotta da Cerved sul settore della produzione e distribuzione per la pulizia professionale, rivelando uno scenario solido e dinamico, capace di affrontare le sfide del mercato con strategie evolutive e orientamento all’innovazione

AFIDAMP, in collaborazione con Cerved, ha presentato i risultati dell’annuale indagine sul comparto della produzione e distribuzione per la pulizia professionale, evidenziando un settore solido, dinamico e orientato al futuro, capace di affrontare le sfide del mercato attraverso innovazione e strategie evolutive.
Un settore da 7 miliardi di euro
L’indagine restituisce una fotografia aggiornata del settore della pulizia professionale in Italia: un ecosistema produttivo e distributivo che nel 2024 ha raggiunto un valore complessivo di circa 7 miliardi di euro. Un comparto resiliente, aperto all’innovazione e sempre più proiettato verso l’internazionalizzazione. Durante la presentazione, Carmine Iuliano, Marketing Project Manager di Cerved, ha illustrato le dinamiche del settore, sottolineandone la maturità e la capacità di rispondere alle sfide competitive, sia sul piano nazionale sia internazionale. In questo contesto, la rete commerciale e il marketing assumono un ruolo strategico nel consolidare relazioni solide e nel fornire supporto informativo efficace alla clientela. L’indagine si è basata su interviste web e telefoniche ai responsabili di aziende distribuite su tutto il territorio nazionale, con un’evidente concentrazione nel Nord Italia.
Produzione: stabilità e apertura ai mercati esteri
Nel 2024, il valore complessivo della produzione si attesta intorno ai 4 miliardi di euro, in linea con l’anno precedente. Il comparto chimico guida il settore con circa 1,5 miliardi di euro di fatturato, seguito dalle macchine (oltre 1,1 miliardi). La carta ha registrato una lieve flessione, mentre attrezzature, fibre, panni e altri prodotti mostrano una tenuta stabile o una leggera crescita.
L’export continua a rappresentare una leva strategica importante, generando circa il 50% del fatturato complessivo. Le aziende esportatrici si concentrano in particolare nei segmenti macchine (67%), attrezzature (57%) e carta (55%), mentre il comparto chimico è maggiormente orientato al mercato nazionale. Le principali aree di destinazione sono l’Europa occidentale, seguita da quella orientale e dal Medio Oriente, presidiate attraverso fiere internazionali e partnership con operatori locali. Sul fronte commerciale, si conferma il ruolo chiave delle figure sales, capaci di costruire relazioni solide grazie a competenze ed esperienza. Gli eventi in presenza restano strumenti centrali per comunicare i valori aziendali, mentre cresce la rilevanza della comunicazione digitale mirata. Cala invece l’utilizzo dei social network. Per le vendite, l’80% delle aziende si affida al proprio personale e il 70% agli agenti, mentre si rileva un calo nelle vendite tramite e-commerce di terze parti. I distributori restano i principali clienti.
Le strategie aziendali si muovono tra approcci difensivi (fidelizzazione e assistenza post-vendita) e offensivi (reinvestimento degli utili, ampliamento dell’offerta). Cresce anche l’interesse verso digitalizzazione e internazionalizzazione. L’intelligenza artificiale inizia a entrare concretamente nelle pratiche aziendali: nel 2024 un’impresa su quattro ha già avviato progetti, focalizzati su supply chain, manutenzione predittiva, sviluppo prodotto e controllo qualità. I servizi più richiesti restano la consulenza pre e post-vendita, la formazione, l’assistenza e il noleggio. I principali settori di destinazione sono l’industria – in particolare metalmeccanica (60%) e alimentare (57%) – seguiti da horeca e sanità, entrambi in espansione. L’incidenza dei prodotti green sul fatturato si mantiene stabile, con una leggera flessione per le aziende che superano il 50% di quota.
Nonostante la concorrenza crescente da parte dei paesi emergenti, la metà delle imprese non ha cambiato strategia, mentre le altre hanno puntato su innovazione, branding e ottimizzazione dei costi. Il 25% ha registrato brevetti negli ultimi cinque anni, segnale di un impegno costante in ricerca e sviluppo.
Distribuzione: un canale in evoluzione
L’indagine ha analizzato anche il canale distributivo, coinvolgendo 250 aziende con una distribuzione geografica più equilibrata rispetto alla produzione. L’offerta è ampia e articolata: il 90% delle aziende distribuisce prodotti per la pulizia professionale, il 70% attrezzature, il 66% macchinari e il 53% servizi di noleggio. Il giro d’affari della distribuzione sfiora i 3 miliardi di euro. Le imprese più strutturate (15% del totale) generano oltre la metà del fatturato complessivo. I prodotti chimici rappresentano la quota maggiore sul fatturato medio, seguiti da materiali di consumo e macchine. Anche il comparto distributivo mostra una crescita rispetto al 2023, sia in termini di volumi che di organizzazione interna.
La maggior parte delle aziende opera a livello regionale, ma cresce il numero di quelle attive a livello nazionale e internazionale. I servizi più diffusi sono la consulenza commerciale, la manutenzione, il noleggio e la formazione. Il 75% delle aziende offre percorsi formativi interni, in particolare su aspetti tecnici e commerciali. La customer base è stabile: circa il 70% dei clienti è fidelizzato. I principali settori serviti sono le imprese di pulizia professionale (in crescita con 780 milioni di euro), l’industria (630 milioni) e l’horeca (520 milioni). La quota di fatturato legata ai prodotti green si attesta in media al 14%.
Per la promozione, le aziende si affidano principalmente ai siti web, ai social network e al contatto diretto attraverso i commerciali. Sul piano delle vendite, prevale il canale diretto tramite personale interno, seguito da agenti e punti vendita fisici. L’e-commerce è attivo nel 26% delle aziende, con particolare incidenza sui prodotti chimici e di consumo. Le principali criticità percepite sono la riduzione dei margini, la frammentazione del mercato, i ritardi nei pagamenti e la concorrenza da parte di canali non specializzati. Tra i punti di forza spiccano la relazione diretta con il cliente, la presenza capillare sul territorio e l’elevata specializzazione. Le leve di crescita individuate sono il rafforzamento delle reti commerciali, il marketing e l’innovazione, in particolare nei macchinari.





