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Pesciolino d’argento, un insetto che ama scaffali e biblioteche

I Pesciolini d’argento sono insetti molto agili e sono caratterizzati dal corpo di color prevalentemente grigio ricoperto di squame, che conferiscono loro riflessi lucenti. L’aspetto argenteo e il movimento rapido, che richiamano quelli di un pesce, giustificano il loro nome comune.

Dal punto di vista evolutivo sono insetti molto primitivi, atteri (privi di ali), dalla forma allungata e ventralmente appiattita, con occhi piccoli e lunghe e sottili antenne. All’estremità caudale presentano tre lunghi cerci, inoltre le femmine sono dotate di un organo ovopositore allungato a forma di stiletto.

I Pesciolini d’argento non compiono metamorfosi: lo sviluppo postembrionale è caratterizzato da un elevato numero di mute.  Nel corso della vita possono subire anche più di 70 mute, dato che dopo aver raggiunto la maturità sessuale continua a mutare ed accrescersi e vive per 2 o 3 anni. Le uova vengono deposte in gruppi da 2 a 20, a circa 3 mm di profondità all’interno di fessure, crepe ed anfratti protetti. 

Un pesciolino come Ctenolepisma longicaudata non presenta differenze legate alle stagioni nel tasso di deposizione; pertanto, all’interno delle abitazioni infestate, la popolazione presenta una crescita stabile e costante durante l’anno. L’optimum di temperatura per sopravvivenza e sviluppo è tra 20 °C e 26 °C; sotto i 20 °C il ciclo vitale si allunga poiché aumenta il tempo trascorso in ciascuno stadio. Lo sviluppo si arresta a temperature sotto i 16°C, ma mentre gli stadi giovanili muoiono dopo solo poche settimane a 10°C, l’insetto adulto sopravvive anche a temperature vicine a 0°C. Può sopravvivere fino a 250-300 giorni senza cibo né acqua, poiché sono in grado di reintegrare il contenuto di acqua corporea senza bere, ma assumendo liquidi dal vapore acqueo. 

Ctenolepisma longicaudata frequenta spesso le abitazioni, dove si nutre di un ampio spettro di substrati, quali sostanze zuccherine, colle amidacee, alcuni tessuti, carta di vecchi libri, carta da parati, carta velina, ma anche detriti alimentari presenti all’interno delle cucine. Si rinviene anche all’interno di magazzini di conservazione delle derrate, dove si nutre di sostanze amidacee e delle spoglie di altri insetti. L’insetto frequenta luoghi poco illuminati e gli ambienti più umidi delle abitazioni, quali bagni, cantine e soffitte e ha abitudini notturne; durante il giorno viene solitamente ritrovato in anfratti bui, come ad esempio dietro ai mobili, le librerie, sotto a differenti oggetti e in piccoli pertugi. Durante la notte può percorrere lunghe distanze alla ricerca di cibo, ma quando trova una fonte di nutrimento tende a rimanere nelle sue vicinanze.

I danni arrecati sono di interesse economico se colpiscono libri e documenti antichi, che lo rendono un importante infestante nelle istituzioni del patrimonio culturale come biblioteche, archivi e musei, dove collezioni d’arte e oggetti di grande valore possono essere irrimediabilmente danneggiati. Nei confronti di questo insetto occorre ridurre le condizioni ambientali che ne favoriscono la proliferazione, abbassando ad esempio l’umidità dei locali e rimuovendo tutte le sostanze che possano fungere loro da substrato.

Dopo il necessario monitoraggio, l’Impresa di disinfestazione può intervenire con trattamenti insetticidi, ad esempio con il gel insetticida Maxforce PLATIN di Bayer, applicato in piccole gocce in vicinanza delle aree frequentate dai Pesciolini d’argento. Usare i Biocidi con cautela. Prima dell’uso leggere sempre l’etichetta e le informazioni sul prodotto.

es.bayer.it

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