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Il Turismo dà lavoro all’Italia

L’economia turistica offre un contributo decisivo alla produzione della ricchezza italiana, allo sviluppo dell’occupazione, all’attivo della bilancia valutaria

Secondo il World Travel & Tourism Council, prima della pandemia il contributo offerto dal settore dei viaggi e del turismo al prodotto interno lordo italiano era di circa 269,8 miliardi di dollari, pari al 13,1% del PIL stesso. La spesa totale degli stranieri nel nostro Paese è stata pari nel 2019 a 44,3 miliardi di euro. Gli esercizi ricettivi italiani ospitano ogni anno più di 430 milioni di pernottamenti. Il settore offre lavoro a 1,8 milioni di persone, di cui circa 1,3 milioni di lavoratori dipendenti. In altre parole: il Turismo lavora per l’Italia, il Turismo dà lavoro all’Italia. E, se sapremo assecondarne lo sviluppo, ne potrà dare sempre di più.

Federalberghi offre il proprio contributo al dibattito sulle prospettive dell’economia turistica richiamando l’attenzione delle istituzioni e delle forze politiche e sociali su quegli aspetti dello sviluppo che richiedono un’azione di riforma, con una serie di riflessioni e proposte per sostenere lo sviluppo dell’economia turistica italiana, generando importanti ricadute positive sulla produzione di reddito e sulla crescita dell’occupazione. In relazione a ciascuno dei temi proposti, accanto agli obiettivi di carattere generale, Federalberghi indica, a titolo esemplificativo, alcune azioni concrete: più di cento misure, molte delle quali possono essere realizzate in tempi brevi, in alcuni casi senza oneri a carico delle finanze pubbliche. In questo articolo ne riportiamo alcune.

GOVERNARE IL SISTEMA

Dotare l’Italia degli strumenti istituzionali necessari per sviluppare una politica di sistema.

  • Inserire il turismo tra le materie attribuite alla competenza concorrente tra Stato e regioni, modificando l’articolo 117 della Costituzione.
STANZIARE RISORSE ADEGUATE

Catalizzare le risorse necessarie per realizzare le politiche di sviluppo, incentivando gli investimenti privati e finanziando i necessari interventi pubblici.

  • Restituire al settore turismo una quota del gettito IVA prodotto da tutte le attività produttive, non solo terziarie, che traggono beneficio dall’economia turistica.
  • Potenziare la sezione turismo del Medio credito centrale e definire criteri ad hoc per il rating delle imprese turistiche.
  • Aggiornare il cosiddetto de minimis, cioè il tetto di duecentomila euro nel triennio indicato dalla Commissione Europea per l’erogazione degli aiuti alle imprese, che è fermo ai livelli del 2006.
RIQUALIFICARE L’OFFERTA

Sostenere il processo di riqualificazione del sistema di offerta turistica, premiando le imprese che intendono effettuare investimenti e accompagnando l’uscita delle imprese che non sono oggettivamente in condizioni di rimanere sul mercato.

  • Incentivare gli investimenti mirati alla qualità, all’accessibilità, alla sostenibilità e all’innovazione, rendendo strutturale il credito d’imposta per la riqualificazione delle strutture ricettive e degli stabilimenti termali.
  • Sostenere la riqualificazione delle imprese coinvolte nei grandi eventi, a partire dal Giubileo 2025 e dalle Olimpiadi invernali 2026.
  • Favorire l’acquisto della struttura ricettiva da parte delle imprese che non ne sono proprietarie e che quindi non possono provvedere alle ristrutturazioni integrali che pure in alcuni casi sarebbero necessarie.
  • Semplificare l’iter amministrativo per il cambio di destinazione d’uso degli immobili per le imprese non più remunerative.
SOSTENERE LA RIPARTENZA

Aiutare le imprese a ristabilire una situazione di equilibrio economico.

  • Definire un percorso agevolato per la ristrutturazione dei debiti delle aziende nei confronti del sistema bancario.
  • Prorogare le misure previste dal decreto liquidità a sostegno delle imprese del turismo.
  • Prorogare i termini per l’adempimento di obblighi e l’esecuzione di opere, al fine di evitare aggravi di oneri a carico delle imprese.
  • Riconoscere agli alberghi e agli stabilimenti termali le tutele previste per le imprese energivore.
  • Eliminare i vincoli all’installazione dei sistemi fotovoltaici nei centri storici.
  • Consentire la realizzazione di comunità energetiche anche tra soggetti che non sono alimentati dalla stessa cabina di trasformazione.
SEMPLIFICARE LE PROCEDURE

Alleggerire il carico degli oneri burocratici che gravano sui cittadini e sulle imprese.

  • Non chiedere alle imprese di fornire dati che sono già in possesso della pubblica amministrazione, come oggi accade con la doppia comunicazione sull’imposta di soggiorno.
  • Porre in capo a un unico soggetto la riscossione dei compensi per diritti d’autore e diritti connessi.
  • Accelerare i tempi di rilascio dei permessi di occupazione di suolo pubblico necessari per le ristrutturazioni degli immobili ricettivi.
  • Abrogare l’obbligo di comunicazione e di esposizione delle tariffe.
  • Semplificare le procedure per il subingresso nell’esercizio dell’attività.
  • Commisurare al rischio effettivo gli adempimenti in materia igiene degli alimenti, sicurezza sul lavoro e prevenzione incendi.
RIDURRE LA PRESSIONE FISCALE

Diminuire la pressione fiscale che grava sulle imprese turistiche, affinché l’imposizione assuma un peso equo e ragionevole.

  • Abolire definitivamente l’IRAP, per tutte le classi di impresa. Commisurare il peso dell’IMU e della TARI al numero dei giorni in cui la struttura ricettiva è aperta e al tasso di effettiva occupazione.
  • Applicare alle attività ricettive, che producono rifiuti assimilati a quelli urbani, la tariffa rifiuti prevista per le utenze domestiche e considerare unicamente le superfici di vendita.
  • Ampliare il regime di deducibilità per gli ammortamenti degli immobili strumentali, degli interessi passivi, delle spese telefoniche, etc.
  • Adottare una regolamentazione omogenea dell’imposta di soggiorno valida per tutto il Paese.
  • Destinare il gettito dell’imposta di soggiorno a interventi in materia di turismo, da individuare d’intesa con i rappresentanti delle imprese.
  • Ridurre gli importi del canone speciale RAI, commisurarli all’effettiva durata del periodo di attività e correggere le sperequazioni attualmente vigenti.
PROLUNGARE LA DURATA DELLE STAGIONI

Favorire il prolungamento dei periodi stagionali di attività attraverso iniziative in grado di accrescere i flussi turistici e di migliorare le condizioni economiche di operatività del settore.

  • Migliorare la distribuzione dei periodi destinati alle vacanze scolastiche.
  • Promuovere l’organizzazione di eventi, grandi e piccoli.
  • Modulare i periodi di attività dei servizi pubblici e privati tenendo conto della necessità di garantire l’accoglienza dei turisti per tutto l’anno.
  • Consentire la deduzione integrale ai fini IRAP del costo del lavoro relativo al personale stagionale.
  • Incentivare il prolungamento della durata dei rapporti di lavoro stagionali, riducendo il prelievo contributivo e fiscale che grava sugli stessi.
  • Garantire una adeguata copertura dei trattamenti di disoccupazione per i lavoratori stagionali.
  • Rifinanziare il sistema dei buoni vacanza, coinvolgendo nuove fasce di utenti e semplificando le modalità di gestione.
RILANCIARE LE CITTÀ TERMALI

Promuovere il rilancio delle città termali, trasformandole nelle nuove capitali del turismo del benessere.

  • Sostenere politiche di prevenzione basate sull’integrazione tra il termalismo e le altre prestazioni sanitarie necessarie allo sviluppo del turismo della salute e del benessere.
  • Rifinanziare i bonus terme, correggendo le criticità emerse.
  • Istituire un fondo per la rigenerazione urbana delle città termali.
  • Assegnare budget specifici per accreditare e convenzionare le strutture termali alle prestazioni di riabilitazione funzionale.
  • Riformare la legge quadro sul termalismo, incentivare la ricerca scientifica termale e promuovere la qualificazione delle professionalità sanitarie termali.
TUTELARE IL TURISMO BALNEARE

Assicurare la sopravvivenza delle imprese che operano sulle aree demaniali.

  • Definire una tutela rafforzata per i casi in cui l’attività svolta su suolo in concessione è connessa con un’altra attività svolta su suolo privato, come accade per le spiagge che ospitano i clienti delle strutture ricettive prospicienti o comunque collegate con le strutture stesse.
  • Tener conto delle esigenze delle aziende che gestiscono una pluralità di strutture (per le quali è necessaria una spiaggia per ogni albergo o campeggio) e le aziende di più grandi dimensioni (che necessitano di spiagge di dimensioni adeguate alla capacità ricettiva).
  • Assicurare alle imprese concessionarie di beni demaniali il diritto al loro uso produttivo per un tempo sufficiente ad ammortizzare gli investimenti effettuati.
  • Commisurare l’entità dell’indennizzo spettante al concessionario uscente al valore complessivo dell’attività e del danno che alla stessa viene arrecato e non unicamente al valore dei beni che insistono sull’area demaniale.
SALVAGUARDARE LE COMUNITÀ DEI BORGHI

Contrastare la desertificazione delle aree interne e lo spopolamento dei borghi, promuovendo la sostenibilità delle imprese turistico – ricettive durante tutto l’anno.

  • Valorizzare le aree interne, anche utilizzando le risorse attivate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
  • Incentivare i giovani e le famiglie a stabilire la propria residenza nei borghi.
  • Definire una fiscalità di vantaggio per le imprese che operano nelle aree marginali.
  • Migliorare la qualità delle infrastrutture di trasporto e comunicazione a servizio dei borghi.
  • Superare i vincoli urbanistici e amministrativi che ostacolano la realizzazione di interventi volti a favorire accessibilità e sostenibilità.
  • Svolgere azioni promozionali mirate, coinvolgendo tutti gli attori interessati (Regioni, ENIT e aggregazioni imprenditoriali del territorio.

(Fonte: Il turismo lavora per l’Italia, Federalberghi, agosto 2022)

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