Raccolta e riciclo carta in crescita
La raccolta differenziata della carta continua ad aumentare, arrivando a raggiungere un volume complessivo sopra i 3,7 milioni di tonnellate. I miglioramenti sono soprattutto frutto del contributo di bacini sensibili che hanno migliorato le proprie performance
La raccolta differenziata comunale di carta e cartone supera nel 2023 i 3,7 milioni di tonnellate, con un incremento di circa 107 mila tonnellate (+2,9% sul 2022) pari alla raccolta complessiva di Valle d’Aosta, Umbria e Basilicata messe insieme: numeri che confermano quanto la corretta gestione dei rifiuti sia sempre più un’abitudine consolidata nella quotidianità delle cittadine e dei cittadini. Questi dati positivi sono, infatti, anche dovuti all’accresciuta consapevolezza dei cittadini: il dato medio nazionale di resa pro-capite nel 2023 sfiora i 64 chili per abitante, mentre al Sud siamo a 50 chili. Assolutamente da sottolineare il dato riguardante il Sud Italia, basti pensare che solo cinque anni fa eravamo ampiamente sotto i 40, e che questa crescita è avvenuta in un contesto particolarmente complesso. La crescita del riciclo di carta e cartone va di pari passo con la crescente attenzione degli italiani ai temi ambientali: la raccolta differenziata è infatti un importante indicatore per il senso civico, in grado di portare benefici concreti alla comunità e in cui ognuno è chiamato a fare la propria parte.
I dati del riciclo
In un 2023 segnato dalla pressione dell’inflazione sui consumi, ma anche dagli strascichi della crisi energetica sull’andamento del settore cartario, gli imballaggi cellulosici immessi al consumo scendono a poco più di 5 milioni tonnellate, il 6,6% in meno rispetto al 2022. La produzione cartaria totale si riduce di oltre 1,2 milioni di tonnellate (-14%). Cala anche l’import di prodotti cellulosici lavorati, con una contrazione di 760 mila tonnellate che segna un’inversione di tendenza rispetto al 2022 (-10,5%), al pari dell’export (-11,8%). Diminuisce di poco il consumo interno di carta recuperata, passando dai 5,4 milioni di tonnellate del 2022 a 5 milioni di tonnellate del 2023. Un calo che ha come contropartita la crescita dell’export, che aumenta di oltre 700 mila tonnellate e che vede l’India e i paesi del sud est asiatico come principale mercato di sbocco. La carta recuperata nonostante ciò si conferma principale fonte di fibra cellulosica per l’industria cartaria nazionale. Per gli imballaggi, nello specifico, il tasso di riciclo si attesta nel 2023 al 92,3%, al di sopra degli obiettivi UE previsti per la filiera al 2025 (75%) e 2030 (85%). Dopo le turbolenze degli ultimi anni, legate agli effetti della pandemia prima e all’instabilità del quadro geopolitico poi, il mercato della carta da riciclo nel 2023 si è mantenuto sostanzialmente stabile.
Sicilia sotto i riflettori
In termini di volumi, è al Nord che si registra l’aumento più consistente, con oltre 51 mila tonnellate in più rispetto al 2022 (+2,8%). Più della metà di questi volumi arrivano da Veneto, Emilia-Romagna e Liguria. Positive o stabili le restanti regioni, ad eccezione di Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige che si presentano con un segno negativo davanti, la cui entità effettiva è irrisoria e pesa per poco più di 200 tonnellate. Si tratta di numeri che, pur mostrando un quadro nel complesso positivo, vanno valutati anche alla luce della nuova e più ampia definizione di rifiuto urbano, che include nel calcolo delle raccolte differenziate anche una quota crescente di imballaggi post consumo provenienti dal circuito commerciale e gestiti dai produttori al di fuori del servizio pubblico, volumi la cui effettiva consistenza quindi va calibrata. Nel complesso è sempre al Sud che si apprezza l’incremento medio annuo più alto tra le tre macroaree (+4,5%). Unica regione in flessione rispetto al 2022 è l’Abruzzo, mentre tutte le altre hanno migliorato le proprie performance. La Sicilia, in particolare, con 22 mila tonnellate raccolte in più è tra le regioni traino dell’intera macroarea, portando da sola più della metà dei nuovi volumi del Sud e contribuendo per circa un quinto all’incremento annuo nazionale. Bene anche le altre regioni, inclusa la Sardegna che si conferma riferimento per l’area meridionale e resta tra le migliori esperienze a livello nazionale.
Produzione rifiuti urbani
In termini di produzione complessiva di rifiuti urbani, le stime sui dati 2023, seppur basate su un campione limitato, indicano un trend sostanzialmente stabile, a fronte di una crescita delle raccolte differenziate (+250 mila tonnellate) e della conseguente erosione del volume di rifiuto raccolto in modo indifferenziato (-190 mila tonnellate). La percentuale di raccolta differenziata si proietta quindi quasi al 66%, mentre il tasso di intercettazione di carta e cartone – che della differenziata costituiscono una delle componenti più consistenti – si avvia a raggiungere il 13% del totale dei rifiuti urbani. Soprattutto nelle regioni meridionali e nei grandi centri urbani, dove ancora oggi una parte degli imballaggi cellulosici continua a sfuggire ai sistemi di raccolta differenziata per finire nel sacco nero e di lì in discarica o inceneritore, e che restano pertanto i principali bacini di crescita della differenziata di carta e cartone su base nazionale. L’obiettivo è quello di portare nel medio termine (3/4 anni) il tasso di intercettazione almeno al 14%, superando finalmente i 4 milioni di tonnellate annui di materiale cartaceo raccolto, con una crescita di oltre 300 mila tonnellate rispetto ai livelli dello scorso anno. Su un orizzonte temporale più ampio, invece, l’obiettivo resta quello di portare l’intercettazione tra il 15 e il 16%.
Dove e come migliorare
A Sud le frazioni estranee presenti nella differenziata, nonostante un miglioramento storico, restano le più alte. La qualità non ottimale, determinata dagli errori di conferimento dei cittadini e quindi dalla presenza di componenti estranee nella raccolta, rimane un problema strutturale. Con conseguenze sull’efficacia e l’economicità delle attività di riciclo, visto che l’intera filiera è chiamata ad occuparsi, dopo la raccolta, della selezione e dello smaltimento degli scarti. Altro tema strategico quello della capacità industriale di riciclo installata nel nostro Paese, chiamata a tenere il passo delle quantità crescenti di rifiuti intercettate dalle raccolte differenziate. Un contributo importante su questo fronte potrà arrivare dalla realizzazione dell’impiantistica prevista dai cosiddetti “progetti faro” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che indirizza al settore carta un contributo complessivo di circa 106 milioni di euro, con 58 impianti oggetto di cofinanziamento (di cui 39 al Centro-Sud).
Fonte: Comieco, 29o rapporto raccolta e riciclo di carta e cartone, 2024