Igiene e Ambiente - Disinfestazione

Il minatore delle palme

Le farfalle argentine sono arrivate in Europa attraverso carichi di piante di alto fusto. Si è capito tardi della loro pericolosità: sembravano belle farfalle e invece si nutrivano di palme. Non si limita a colpire le Canariensis, ma ben 22 specie diverse. In modo particolare la Chamaerops. Il ciclo biologico è limitato al periodo caldo ed è più visibile del punteruolo rosso

L’individuazione degli attacchi ed il controllo di questo lepidottero risultano difficoltosi in quanto le larve conducono vita endogena e non possono essere raggiunte facilmente all’interno dello stipite e dei rachidi fogliari. Pertanto, al fine di limitare la diffusione del fitofago, di fondamentale importanza risulta l’adozione di misure preventive, tra cui l’accurato controllo del materiale vegetale commercializzato, in particolare di quello di provenienza da areali a rischio. Da parte dei proprietari di palme è importante l’osservazione attenta e costante, supportata eventualmente da personale tecnico, che può permettere la tempestiva individuazione di piante con sintomi iniziali di attacco.

Tali piante, quando non hanno l’apice vegetativo compromesso possono, con buona probabilità, essere recuperate. Il controllo della Paysandisia può essere realizzato con interventi di insetticidi chimici o con prodotti biologici.

I trattamenti chimici devono essere realizzati nel periodo estivo, da fine maggio a fine settembre-inizio ottobre, con una cadenza di circa 20-30 giorni. Il trattamento ha lo scopo di colpire l’insetto quando ancora non è penetrato nella pianta, per cui l’operatore deve avere cura di bagnare bene l’apice delle palme ove sono presenti le uova e le giovanissime larve. Gli insetticidi attivi contro le larve di Paysandisia sono i piretroidi, gli esteri fosforici e i regolatori di crescita, eventualmente in miscela fra di loro. La difesa con prodotti biologici si basa sull’uso dei nematodi entomoparassiti, in particolare i nematodi del genere Steinernema spp. I nematodi, se ben utilizzati, risultano avere un’ottima efficacia nel controllo dell’insetto, in quanto sono in grado di raggiungere le larve anche in profondità. Tuttavia hanno alcuni problemi di applicazione: i nematodi al momento del trattamento devono essere vivi, il trattamento deve essere fatto a bassa pressione e, in particolare, devono essere applicati in periodi piovosi e freschi, quali l’autunno e la primavera.

MORFOLOGIA E CICLO BIOLOGICO

Paysandisia archon ha un ciclo di sviluppo piuttosto lungo. Alle nostre latitudini compie generalmente una generazione all’anno ma non si esclude la possibilità di completare il ciclo in due anni.

Uovo

Le uova, da bianco-grigiastro a crema, hanno forma allungata e dimensioni di circa 5 mm in lunghezza, con la particolare caratteristica di avere coste longitudinali.

Vengono deposte in piccoli gruppi alla base del rachide fogliare o sul germoglio apicale. Le ovideposizioni avvengono tra la fine maggio e gli inizi di ottobre. Le uova schiudono in 12-21 giorni a seconda della temperatura.

Larva

La larva neonata, di colore rosato è lunga meno di un cm mentre a maturità si presenta di color bianco crema e di grandi dimensioni (anche 8 cm di lunghezza). È caratterizzata da testa di colore marrone, parzialmente incassata nel primo segmento toracico, che è di colore più scuro degli altri. Ha corte zampe toraciche e pesudozampe addominali. Subito dopo la nascita, le larve penetrano nei tessuti vegetali scavando gallerie piuttosto rettilinee nel rachide fogliare. Approfondendosi passano al fusto dove completano lo sviluppo larvale scavando ampie gallerie.

Dentro una stessa pianta si possono rinvenire più larve in vari stadi di sviluppo.

Crisalide

Lo svernamento avviene allo stadio di larva che, nella primavera successiva, si incrisalida proteggendosi in un bozzolo costituito da fibre vegetali, escrementi e seta. La crisalide di colore marrone giallastro, è lunga circa 5 cm, presenta spinette brune a pettine lungo ciascun segmento addominale. Il bozzolo è di norma posizionato in prossimità della superficie del fusto, in maniera tale da favorire la liberazione dell’adulto una volta completata la metamorfosi.

Adulto

Trascorsa la fase dello sviluppo pupale, a partire dal mese di giugno, gli insetti adulti sfarfallano abbandonando le esuvie della crisalide lungo il tronco. Gli adulti sono lepidotteri di grosse dimensioni (9-11 cm di apertura alare), molto vistosi a causa della vivace colorazione aranciata, con macchie bianche e nere, sulle ali posteriori. Le ali anteriori si sono di colore verde oliva con una banda mediana più scura. Le femmine sono riconoscibili per Ie maggiori dimensioni e per l’ovodepositore. I voli degli adulti possono essere osservati nelle ore diurne da maggio a novembre, ciascun individuo vive circa 4 settimane. Il volo è percepibile distintamente dal rumore causato dal battito delle ali.

a cura di Cristina Cardinali

 

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