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Il mercato sta bene

Presentati i risultati dell’indagine di AFIDAMP condotta da Cerved su un significativo campione di aziende italiane della produzione e della distribuzione. Il mercato del professional cleaning si presenta ancora in crescita, capace di affrontare crisi energetiche, inflazione e nuove sfide ambientali senza perdere slancio

Il settore della pulizia professionale in Italia ha verificato anche quest’anno il proprio stato di salute. Sotto esame un mondo produttivo concentrato prevalentemente nelle regioni del Nord e Nord-Est (Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia) e del Centro Italia (Emilia-Romagna e Toscana) da cui è emersa l’incoraggiante fotografia di un settore sano, solido e assai dinamico, che ha ancora ampi margini di sviluppo. L’esito della ricerca è stato presentato a Milano da Cerved, gruppo leader nella fornitura di informazioni commerciali, che da qualche anno effettua lo studio per conto di AFIDAMP. I dati, in estrema sintesi, hanno confermato una straordinaria capacità di tenuta delle aziende che hanno saputo reagire alle enormi difficoltà geopolitiche connesse alle guerre in corso, alla problematica energetica, alle difficoltà di accesso alle materie prime, mantenendo le posizioni sul mercato interno e su quelli internazionali.

Comparto produttivo

Sono molti i segmenti che hanno registrato un trend positivo nel fatturato rispetto al 2023 per un valore complessivo di 4 miliardi. Nell’insieme emerge che il comparto chimici si conferma di maggior rilievo con 1 miliardo e mezzo di fatturato. Lo segue a ruota quello delle macchine con 1,1 miliardi, quindi la carta, in leggera contrazione, mentre attrezzature, fibre, panni e altri prodotti mantengono un andamento sostanzialmente stabile, con qualche lieve progresso. Il punto di forza per i produttori rimane, come sempre, l’export posizionato al 50% del fatturato totale: un dato particolarmente confortante, considerando il periodo particolarmente complesso vissuto dall’Europa, con la “locomotiva” tedesca in difficoltà e alcuni mercati dell’Est, Russia in testa, praticamente preclusi alle nostre esportazioni. Emerge, ancora una volta, la vocazione delle macchine verso i mercati esteri: le nostre lavasciuga pavimenti, spazzatrici e monospazzole possono contare su un largo consenso in tanti paesi, grazie all’ottimo rapporto qualità/prezzo.

Innovazione e strategia

Nonostante la crescente presenza sui mercati di articoli provenienti dai cosiddetti Paesi emergenti, la metà delle imprese non ha modificato le proprie strategie commerciali, mentre le restanti hanno puntato decisamente su innovazione, branding e ottimizzazione dei costi. Un quarto delle aziende negli ultimi cinque anni ha registrato brevetti, a conferma che la ricerca e l’innovazione sono al centro dell’attenzione, a garanzia della mission e del core business dell’azienda. Le aziende promuovono la loro immagine e produzione all’esterno principalmente attraverso fiere ed eventi in presenza, mentre cresce la comunicazione digitale affidata ai social network. Per quanto riguarda la delicata voce degli investimenti, fondamentale per lo sviluppo di qualsiasi azienda, è emersa la capacità di avviare percorsi di digitalizzazione, anche grazie all’introduzione dell’intelligenza artificiale, e internazionalizzazione.

Comparto distributivo

Il comparto appare in leggera crescita rispetto al 2023 sia in termini di prodotti venduti che di organizzazione interna. La classifica dei prodotti più venduti vede in testa i prodotti chimici, seguiti da quelli di consumo e dalla vendita di macchine. Testimonianza della fase positiva attraversata dal comparto è l’aumento della quota di aziende che – oltre ad operare in ambito nazionale – hanno saputo positivamente strutturarsi anche all’estero. Il servizio alla consulenza di vendita è quello che assorbe il maggior numero di giornate/anno, seguito dalla manutenzione, dal noleggio e dalla formazione, gestita prevalentemente internamente. Il portafoglio-clienti, vera risorsa strategica di qualsiasi azienda operante nel canale della distribuzione, è fortemente radicato: circa il 70% della clientela è infatti continuativa. Naturalmente, le imprese di pulizia professionale sono al vertice tra i settori che generano più valore per i distributori, a seguire l’industria e l’Horeca. La distribuzione inoltre esprime una maggiore sensibilità rispetto alla sostenibilità ambientale: l’incidenza di prodotti green arriva in media al 14% del fatturato. Quanto alla comunicazione, i canali maggiormente usati sono i siti internet, ma anche i social media e, in misura costantemente crescente, il contatto diretto tramite figure commerciali. L’e-commerce è impiegato dal 26% delle aziende, principalmente per la vendita di prodotti chimici e di consumo.

Ma quali sono le principali problematiche che preoccupano le imprese intervistate? Riduzione dei margini, frammentazione del mercato, ritardi nei pagamenti, concorrenza sempre più pressante di canali non specializzati. Viceversa, i punti di forza più apprezzati sono la relazione diretta con i clienti, capillarità territoriale ed elevata specializzazione del settore. Le potenziali leve di crescita sono state individuate nella funzione commerciale, nell’attività mirata di marketing e nell’innovazione dei macchinari e dei sistemi.

Maurizio Pedrini

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