Trasformare il cambiamento in opportunità
Robot, nuove tecniche di sanificazione e clienti sempre più esigenti: il futuro del cleaning è già qui. Ecco come le imprese possono anticiparlo e restare competitive
Quanto è cambiato il nostro settore negli ultimi dieci anni? Il mondo delle pulizie professionali non è più quello di un tempo. Non si tratta più solo di spazzole e detergenti, ma di un ecosistema in costante fermento, dove l’innovazione tecnologica, i nuovi protocolli e le aspettative dei clienti disegnano una mappa in continua evoluzione. Oggi, chi resta fermo, chi si aggrappa ai vecchi metodi, rischia di essere spazzato via. Non è un’esagerazione, ma la dura legge del mercato. L’aggiornamento costante non è più un optional per pionieri, ma un’esigenza vitale per la sopravvivenza. Rimanere all’avanguardia non significa solo essere competitivi, ma anche evitare di finire ai margini, con clienti che si rivolgono altrove e un’attività destinata a spegnersi.
Cosa si può fare, da subito?
Innanzitutto, ritagliarsi un’ora a settimana per fare ricerca e fare il punto della situazione. Invece di scrollare i social, meglio aprire il sito web del proprio fornitore, leggere articoli su riviste di settore, cercare webinar gratuiti, seguire su LinkedIn i profili di professionisti innovativi e non aver paura di chiedere un consiglio. Non è necessario reinventare la ruota, ma solo capire dove sta girando più veloce. In secondo luogo, dedicarsi alla formazione del proprio team. Non serve stanziare un budget
enorme per fare corsi di giorni interi. Basta dedicare ai propri dipendenti 15 minuti all’inizio di ogni settimana per mostrare un video di YouTube su una nuova tecnica di pulizia, spiegare le caratteristiche di un nuovo prodotto appena acquistato o simulare una situazione problematica, incoraggiandoli a proporre idee. Il team è il braccio operativo dell’impresa di pulizie; più è informato, più è efficiente.
Passiamo allo stato dei macchinari. Fare un mini-audit delle proprie attrezzature è fondamentale: quanti anni hanno? Spesso, investire in un aspirapolvere con batteria agli ioni di litio o in una lavasciuga pavimenti compatta può ridurre i tempi di lavoro e i costi dell’energia, ripagando l’investimento in pochi mesi. Non è un costo, ma un investimento a lungo termine sulla propria efficienza che permette di fare di più in meno tempo.
La fonte di innovazione più preziosa sono i propri clienti. Quando si finisce un lavoro, è molto utile spendere cinque minuti per chiedere: «C’è qualcosa che potremmo migliorare la prossima volta?» o «C’è un’esigenza che non abbiamo ancora coperto?». A volte, i clienti diranno esattamente quale nuovo servizio vorrebbero vedersi offrire o quale problema vorrebbero vedere risolto. La loro risposta può essere la chiave per il prossimo grande passo.
Abbracciare il cambiamento
Ignorare l’evoluzione è un lusso che nessuno può permettersi, il biglietto di sola andata per l’obsolescenza. Coloro che non si evolvono saranno costretti a vendere i propri servizi a prezzi sempre più bassi, finché il margine di profitto si ridurrà a zero. E a quel punto, l’unica strada percorribile sarà l’uscita dal mercato.
Il futuro del cleaning professionale è luminoso, ma solo per chi è disposto a mettersi in gioco accettando il cambiamento, abbracciando l’innovazione e investendo nella propria crescita. Chi farà ciò non solo eviterà di essere una vittima del mercato, ma assumerà un ruolo da leader, fungendo da punto di riferimento per i propri clienti. Avrà l’opportunità di conquistare nuove fette di mercato, aumentare i propri margini e costruire un’attività solida. Il futuro non si aspetta, si costruisce. E la prima pietra, oggi, è la volontà di rimanere all’avanguardia.
Niccolò Luongo, marketing specialist





