Un primo quadro che permette di descrivere con precisione, garanzia di rappresentatività e accuratezza, le caratteristiche principali delle gare di appalto con base d’asta superiore a 1.000.000 di euro ed espletate in Italia nel corso degli ultimi cinque anni (2011-2015)
Continuiamo a riprodurre stralci del rapporto ONBSI, presentato a Forum Pulire 2016, incentrato sul mercato e sulle regole in materia di appalti nel settore pulizie e nei servizi integrati/multiservizi.
Prenderemo in esame la sezione delle gare d’appalto, realizzata dalla Fondazione Scuola Nazionale Servizi, considerando le differenze tra domanda e bandi banditi e aggiudicati.
Le imprese analizzate (dati AIDA) sono quelle catalogate con codice ATECO: 812 – Attività di pulizia e disinfestazione con un Valore della Produzione superiore a 100.000 euro annui. Inoltre sono state inserite nell’indagine anche alcune delle più importanti imprese del settore che non sono catalogate con questo codice Ateco ma che, per esperienza e conoscenza, sono tra i big player del settore.
APPALTI BANDITI
Per quanto riguarda i dati sugli appalti di pulizie professionali banditi, sono state prese in considerazione le gare bandite con un valore superiore a 1 milione di euro.
Le variabili analizzate vanno dal CIG (Codice identificativo Gara), ossia il codice alfanumerico univoco e obbligatorio che identifica un dato appalto o lotto, alla Regione dove viene prestato il servizio richiesto dal bando o dove ha la sede legale il committente.
Altri elementi considerati, oltre all’oggetto del Bando, sono stati la Tipologia del committente (sulla base di una classificazione impostata dalla Scuola Nazionale Servizi), che va dalle Amministrazioni locali e nazionali (Comuni, Province, Regioni, Ministeri …), alle Università, Ospedali e Aziende Sanitarie, ad altri tipi di committenza come Trenitalia, Consip, Poste, Rai; la Tipologia di gara, secondo la procedura che si evince dal bando; la Tipologia di aggiudicazione; l’importo totale gara e l’importo eventuale del lotto, cioè il valore a base d’asta di ogni singolo lotto. Nel caso di lotto unico, l’importo ovviamente coincide con la variabile Importo totale gara.
I dati sono rappresentativi di circa l’85% delle gare bandite nel periodo analizzato.
Nell’indagine, le gare di appalto sono state divise in tre classi: quelle comprese tra 1 e 5 milioni di valore annuo, quelle comprese tra 5 e 20 milioni e quelle superiori a 20 milioni annui.
Siccome in diversi casi la gara di appalto non è esclusivamente sul servizio di pulizia professionale ma comprende anche altri servizi accessori, dove è stato possibile le gare sono state scorporate e sono stati selezionati i lotti che prevedono il servizio di pulizia.
Come si può notare, nel 2013 si è registrata una forte contrazione di domanda pubblica, contrazione che è stata certificata anche dai dati ufficiali della “Banca dati sui contratti pubblici sopra soglia” di Anac, evidente nella tabella successiva.
La diminuzione dipende dal fatto che, nel 2013, né le grandi centrali di committenza, né Consip hanno bandito gare sulle pulizie professionali. E, com’è noto, le grandi gare, oltre i 20 milioni di € annui, coprono l’80% del mercato pubblico. Nel 2014 si è registrato un leggero aumento del valore delle gare messe a bando.
Questi valori, comunque, rappresentano solo una parte della spesa pubblica per le pulizie professionali, perché nell’indagine non sono state calcolate le proroghe dei contratti pubblici. Inoltre, diverse stazioni appaltanti, come è successo in Regione Lombardia per alcuni appalti ospedalieri di beni e servizi, hanno aderito in un secondo momento a convenzioni per gare d’appalto bandite da una singola stazione appaltante. Pertanto, non è stato possibile quantificare il valore del servizio appaltato.
In ogni caso, si registra la tendenza all’aggregazione della domanda da parte delle grandi centrali di committenza e buyer pubblici (Consip, Intercent-er, Trenitalia eccetera). Come si evince dalla tabella seguente, gli altri buyer – Amministrazioni locali e nazionali, Ospedali, ASL, Scuole e Università – nel 2014 hanno avuto una forte contrazione della domanda (a fronte di un notevole incremento delle grandi centrali di committenza), che però nel 2015 è andata aumentando, in particolare da parte degli enti locali e dalla sanità.
C’è poi da considerare che, nelle gare di appalto sopra il milione di Euro di valore, la tipologia di aggiudicazione dominante è stata quella dell’Offerta economicamente più vantaggiosa, con valori che si aggirano tra il 92% (2012) e l’84% (2015).
APPALTI AGGIUDICATI
Per quanto riguarda i dati sugli appalti aggiudicati, sono state prese in considerazione le gare aggiudicate con un importo minimo di € 100.000. Come variabili si sono prese in considerazione la regione in cui si deve prestare il servizio richiesto dal bando, o quando non specificato il luogo di esecuzione del contratto, la regione in cui ha la sede legale il committente; l’oggetto del bando; la tipologia del committente, sempre sulla base di una classificazione impostata dalla Scuola Nazionale Servizi, che va dalle Amministrazioni locali e nazionali (Comuni, Province, Regioni, Ministeri…), alle Università, Ospedali e Aziende Sanitarie, ad altri tipi di committenza come Trenitalia, Consip, Poste, Rai eccetera; la Tipologia di gara, secondo la procedura che si evince dal bando; l’affidatario, ossia l’impresa che si è aggiudicata l’appalto; l’importo annuo, calcolato sulla base della divisione del numero di anni previsti per il servizio e l’importo totale di aggiudicazione; la durata dell’appalto; l’importo totale della gara, ossia il valore totale dell’appalto aggiudicato; il numero dei concorrenti, cioè il numero delle offerte presentate, secondo i documenti ufficiali di gara. I dati sono rappresentativi di circa il 70% delle gare aggiudicate.
Nell’indagine si ribadisce che è stato molto difficile avere dati assoluti sulle gare appaltate e aggiudicate, in quanto proroghe, adesioni successive a convenzioni e bandi, scarso zelo nel comunicare le aggiudicazioni, hanno reso meno complete le fonti. Pertanto, i dati proposti sono solo un campione (in ogni caso è bene iniziare) delle dinamiche di aggiudicazione.
Il periodo preso in considerazione è quello dal 2012 al 2015.
Come si nota, nel 2013 si registra un grande incremento di aggiudicazioni (da 174 a 309) ma poi nel biennio successivo si crea una certa stabilità.
Per quanto riguarda il valore degli appalti aggiudicati, è macroscopica la discrepanza tra il biennio 2012/2013 e il biennio 2014/2015. Ma occorre tenere presente che nel 2012 e nel 2013 Consip ha bandito e aggiudicato rispettivamente le gare per il Facility Management (FM3) e quella per le scuole, che da sole avevano un valore di circa 1 miliardo di Euro l’anno ciascuna. Depurati i dati da queste aggiudicazioni, il valore annuo delle aggiudicazioni si attesta intorno ai 300 milioni di Euro l’anno. I dati confermano quanto riportato sopra, per cui, dal 2012 al 2015 il criterio di aggiudicazione è stato essenzialmente quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa, con una ripresa percentuale del “prezzo più basso” negli anni 2013/2014, che nel 2015 si è ulteriormente ridimensionata.