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Regione che vai…RSA che trovi!

La natura degli infestanti varia a seconda del territorio, ma alcuni di essi sono individuabili praticamente ovunque e producono il maggior numero di richieste di intervento

a cura di Alex Pezzin, responsabile tecnico scientifico Biblion S.r.l.

Le Residenze Sanitarie Assistenziali, sigla RSA sono strutture non ospedaliere (comunque a impronta sanitaria) che hanno, come scopo principale, la funzionalità di ospitare, per un periodo variabile da poche settimane al tempo indeterminato, persone non autosufficienti. Anche in questi ambienti, in un piano di gestione infestanti, andranno tenuti in considerazione i cosiddetti “fattori regionali”. Tra tutti i possibili infestanti, se dovessimo fare una classifica dei primi quattro target che producono il maggior numero di problemi e contestualmente richieste, essi sono, nell’ordine: formiche, roditori, zanzare e blatte.

Formiche

Queste costituiscono almeno il 40% delle segnalazioni di intervento. All’interno delle strutture non è mai facile intervenire: sia per ovvi motivi di potenziale interferenza con le attività del personale delle RSA, sia per la difficoltà di spostare gli ospiti delle strutture. Le formulazioni in gel dei prodotti a vari principi attivi (per esempio Imidacloprid, indoxacarb, acetamiprid) hanno dato una grande mano dal punto di vista operativo-applicativo in termini di sicurezza operativa, minimizzando i rischi e permettendo una maggiore libertà in termini di utilizzo (sempre e comunque in sicurezza, adottando le dovute precauzioni applicative). 

Roditori, zanzare e blatte

Mediamente, in termini percentuali, le richieste per topi (roditori), zanzare e blatte si equivalgono e anche qui, con le dovute caratteristiche specifiche per il target in questione, gli interventi sono eseguiti con massima attenzione e rispetto delle procedure interne della struttura, definendo l’intervento in ottemperanza di eventuale presenza di rischi interferenti.

Rischi interferenti

Per i roditori si tratta soprattutto di mettere in sicurezza i punti esca. Gli erogatori per loro natura attirano l’attenzione e la difficoltà è trovare il giusto compromesso fra il razionale posizionamento e la sicurezza. In alcuni casi, sembra che l’uso di detergenti profumati agli estratti di pino e eucalipto abbia dato risultati positivi. La difficoltà nasce dal loro utilizzo negli spazi di ristorazione. Per le zanzare, fatto salvo l’uso delle zanzariere e la loro corretta manutenzione, resta il problema delle entrate ove il loro impiego è oggettivamente impossibile. Per cui la soluzione è una attenta lotta larvicida, che può essere attuata in sicurezza, affiancata in alcuni casi con trattamenti adulticidi. Sono questi ultimi a creare i problemi di sicurezza, e vanno attenuati utilizzando formulati abbattenti e attrezzature che in pratica eliminano rischi di derive e di micro gocce “galleggianti nell’aria”. Risultati contraddittori sono dati dall’utilizzo di trappole. In tal senso provo a razionalizzare i riscontri cercando di capire il loro corretto utilizzo. Per le blatte ormai i protocolli sono standardizzati e le istruzioni operative sono note. Pur tuttavia i casi di emergenza sono per lo più legati a dimenticanze della gestione dei rifiuti e/o alla cattiva manutenzione delle condutture di spurgo delle acque.

 

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