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Un esempio virtuoso di lotta al West Nile Virus

Passo per passo, gli interventi necessari a combattere efficacemente le zanzare responsabili della diffusione di questo patogeno, la cui presenza in Italia è aumentata negli ultimi anni

a cura di Alex Pezzin, Technical and scientific manager di Biblion Srl

Da alcuni anni, nel periodo di fine estate, lo scenario della lotta alla diffusione del virus West-Nile entra nella sua fase più cruciale. Prendiamo in esame le strategie adottate dalla Regione Emilia-Romagna che, quest’anno, vista la circolazione precoce del virus e il rischio di un rialzo dei contagi, coinvolge i Comuni, ricordando quali sono gli strumenti a disposizione: 

  • lotta antilarvale;
  • controllo e sostegno alle attività dei privati;
  • interventi straordinari in caso di manifestazioni all’aperto nelle ore serali;
  • manutenzioni dei parchi pubblici;
  • monitoraggi entomologici e sanitari.

Esempio di trattamento adulticida straordinario 

Le verifiche da fare prima di effettuare il trattamento sono le seguenti:

  • per quanto ovvio possa apparire, bisogna accertarsi che sussista la necessità dell’intervento, in quanto possono verificarsi errori nei flussi di informazione ed essere trascorso del tempo fra la segnalazione e l’intervento;
  • regolamentazione della fruizione dello spazio all’aperto; è un aspetto fondamentale per la sicurezza nei confronti dei cittadini e degli animali da compagnia.

Aspetti tecnici:

  • adozione dell’attrezzatura più idonea per ottenere un sufficiente potere abbattente senza derive inopportune;
  • verifica del buon funzionamento dell’attrezzatura (è un aspetto da non trascurare, i tecnici in alcuni casi tendono a farlo);
  • Regolazione della portata in funzione della velocità di avanzamento. Anche la pressione di erogazione ha la sua importanza in quanto è la variabile che determina il diametro delle micro-gocce erogate;
  • Verifica delle condizioni meteo, che devono consentire il regolare svolgimento del lavoro.

 Descrizione sommaria del trattamento in esame

  • Diametro medio delle goccioline da erogare desunto dal manuale d’uso e manutenzione ≈ 20-30 μm (1μm = 0,001 mm); 
  • velocità media di avanzamento del veicolo ≈ 6 km/h verificata anche con un GPS al fine di avere un riscontro tecnico anche in tempo reale sulla qualità dell’intervento svolto (tempi, velocità del mezzo, percorsi e grado di copertura dell’area trattata);
  • il biocida utilizzato era a base di estratto naturale di piretro;
  • volume di erogazione medio-basso;
  • Due tecnici addetti all’esecuzione del lavoro (un caposquadra con la responsabilità della corretta esecuzione del trattamento, della verifica del rispetto delle norme di sicurezza e del rapporto con i cittadini e un tecnico-autista responsabile sia del buon funzionamento del veicolo e dell’attrezzatura sia di tutti parametri necessari al rispetto dei dosaggi).

Considerazioni generali

Importante è considerare l’attività di volo della specie di zanzara bersaglio. Ad esempio, per Aedes albopictus, caratterizzata da un’attività in gran parte diurna, i trattamenti vanno condotti con irrorazioni fatte nelle prime ore della sera. Contro Culex pipiens invece, attiva durante tutta la notte, i trattamenti massimizzano la loro efficacia in questa fascia temporale; infine, contro popolazioni di Aedes caspius, Ae. vexans e Ae. detritus la massima efficacia si otterrà con trattamenti al crepuscolo o sul finire della notte. In certe situazioni, come ad esempio nel caso di acclarata circolazione virale e in aree di limitata estensione con folta vegetazione può risultare conveniente l’irrorazione omogenea di tutta la vegetazione con la miscela insetticida in modo da creare un deposito sulle foglie (trattamento abbattente residuale): l’intento, oltre a quello di agire sugli esemplari riparati nel microambiente fresco creato dalla vegetazione, è quello di sfruttare l’azione residuale repellente o letale degli insetticidi creando una sorta di barriera all’invasione da parte di zanzare provenienti dall’esterno. In questo tipo di trattamento l’irrorazione deve essere rivolta verso la vegetazione fino ad un’altezza massima di circa 3-4 m avendo cura di irrorare omogeneamente la superficie verde senza creare gocciolamenti a terra. I trattamenti ad effetto residuale hanno il punto critico insito proprio nella loro residualità, che potrebbe interagire maggiormente con gli artropodi non bersaglio. Prima di decidere l’intervento, dovrà essere posta particolare attenzione alla presenza di fioriture in atto e quindi di insetti pronubi la cui presenza potrebbe rendere necessario rimandare l’intervento.

 Tutti i prodotti utilizzati e presenti sul mercato italiano per la lotta alle zanzare  devono essere obbligatoriamente Biocidi o PMC per i quali sia stata effettuata una valutazione della sicurezza per la salute umana e per l’ambiente. Tali prodotti devono riportare sulla loro etichetta le diciture “Prodotto biocida Autorizzazione del Ministero della Salute n. IT/…/00…/AUT (ai sensi del Reg. UE n.528/2012) oppure Presidio Medico Chirurgico Registrazione n… del Ministero  della Salute (ai sensi del D.P.R. 392/1998)”. Ci sarebbero molti altri aspetti da indagare e approfondire, quello che può sembrare un lavoro abbastanza semplice, da un punto di vista esecutivo, in realtà maschera dietro di esso una serie elevata di aspetti tecnici, normativi, funzionali e valutativi tali per cui si può benissimo affermare che, oggi, i trattamenti adulticidi contro le zanzare rappresentano una parte operativa tra le più difficili. Oltre al classico e sempre raccomandato buonsenso, è quindi doveroso riversare in campo la massima dose di virtuosa professionalità.

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