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Gas serra, Italia deve ridurre del 43% entro il 2030

Questo è il nuovo obiettivo scaturito dall’intesa tra Parlamento europeo e Consiglio UE nella revisione del Regolamento che fissa gli sforzi chiesti agli Stati membri, coerenti con l’obiettivo di ridurre a livello europee le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% rispetto al 1990 entro la fine del decennio. Entro il 2030 l’Italia dovrà ridurre le emissioni di gas serra nei settori di agricoltura, trasporti, edifici e piccola industria del 43,7% rispetto al 2005. Il target stabilito a livello nazionale attualmente è del 33%.

Il contributo più basso è della Bulgaria (10%), il più alto della Svezia (50%). Secondo l’intesa, che dovrà ora essere approvata formalmente da Europarlamento e Consiglio, la combinazione degli sforzi di riduzione a livello nazionale dovrà consentire un taglio delle emissioni che a livello UE sarà del 40%.

Il Regolamento oggetto dell’accordo delle due istituzioni fissa gli obiettivi per i settori non coperti dal sistema di scambio di quote di emissioni dell’UE (Ets), ossia il trasporto marittimo su strada e nazionale, gli edifici, l’agricoltura, i rifiuti e le piccole industrie.

L’accordo mantiene l’aumento degli obiettivi nazionali assegnati a ciascuno Stato membro, come proposto dalla Commissione, e modifica il modo in cui gli Stati membri possono utilizzare le flessibilità esistenti per raggiungere i loro obiettivi. Per tenere conto delle incertezze legate a eventi imprevisti che hanno un impatto sulle emissioni, il Consiglio e il Parlamento hanno concordato un aggiornamento nel 2025 della traiettoria lineare delle emissioni fissata per ogni Stato membro, che potrebbe portare ad aggiustare le assegnazioni annuali di emissioni verso l’alto o verso il basso per il periodo 2026-2030. L’accordo provvisorio, il secondo nell’ambito del pacchetto legislativo Fit for 55 raggiunto sotto la presidenza ceca, consente inoltre di acquistare e vendere quote di emissioni tra gli Stati membri, fino al 10% delle loro quote annuali per gli anni dal 2021 al 2025 e al 15% per gli anni dal 2026 al 2030.

fonte: ANSA

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