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Addetti alle pulizie ospedaliere: un progetto di certificazione tecnica dell’operatore

L’azienda marchigiana Papalini propone, nell’ambito del progetto Hygiene for Clean, un rigoroso modello di formazione degli addetti, che punta a ridurre la drammatica incidenza delle Infezioni Correlate all’Assistenza nei nosocomi italiani

Alla 26esima edizione della Fiera ISSA PULIRE che si è svolta per la prima volta a Milano, dal 9 all’11 maggio scorsi, Dimensione Pulito ha lasciato il segno, con una presenza di qualità, grazie ad un fitto programma di iniziative culturali, incontri, tavole rotonde e workshop. Dando idealmente seguito alla positiva esperienza maturata con il Congresso Digitale CleaningPiù, la nostra rivista ha proposto momenti di confronto e approfondimento su tematiche di grande interesse e attualità per il mondo della pulizia professionale, intimamente connesse anche all’aggiornamento che, nel nostro settore, rappresenta un’esigenza impellente e particolarmente sentita. Il primo di questi, tenutosi martedì 9 maggio, alle ore 15, presso lo stand di Dimensione Pulito  ha accolto il workshop, a cura di Papalini spa, dedicato al tema: “La certificazione tecnica dell’operatore addetto alle pulizie ospedaliere, un’esperienza all’avanguardia”.

Il progetto Hygiene4Care

Ospite dell’evento Antonio Conti, direttore Commerciale della prestigiosa azienda leader nell’offerta di servizi di pulizia e F.M, nata a Fano, nelle Marche, che attualmente opera su tutto il territorio nazionale con otto filiali. Conte ha presentato in anteprima un importante progetto rivolto al personale addetto alle pulizie nosocomiali. “Il progetto Hygiene4Care – ha spiegato – è nato dalla forte volontà dell’azienda, del suo presidente, Mauro Papalini e del sottoscritto, di creare un modello che possa aiutare le strutture ospedaliere a migliorare gli standard igienici all’interno dei propri ambienti, aiutandole così a ridurre il fenomeno delle Infezioni Correlate all’Assistenza, che ogni anno miete anche nel nostro Paese un’infinità di vittime. Sappiamo – ha aggiunto Conte – che questo è un drammatico problema esistente da tempo, che già prima della pandemia da Covid 19 provocava una media di almeno 7-8000 morti all’anno.” Un percorso, quello del progetto, che prevede vari step basandosi su alcuni punti di forza, illustrati dall’interlocutore. “Uno dei principali – ha precisato Conti – è senz’altro quello della formazione delle risorse. L’intera progettazione è sorta attraverso il dialogo costante che la nostra azienda ha saputo instaurare con le Direzioni sanitarie che lamentavano spesso l’inadeguata professionalità del personale addetto ai servizi di pulizia, così abbiamo deciso di dar vita a un gruppo di lavoro, all’interno del quale ognuno ha apportato la propria esperienza con l’intento di creare i vari punti di quello che è oggi un protocollo certificato, basato, appunto, sulla formazione degli addetti e che prevede, tra l’altro, l’automazione di alcuni servizi con l’impiego di robot, specialmente per gli interventi di sanificazione. Non ultimo, un aspetto molto importante e delicato, ovvero il controllo del servizio effettuato. In particolare – ha aggiunto – vorrei evidenziare l’aspetto della professionalizzazione delle risorse, sul quale abbiamo voluto puntare, ritenendolo un elemento di fondamentale importanza. Bisogna infatti tener conto che oggi in Italia manca una qualsiasi norma, o linea guida, che possa mandare l’operatore a fare le pulizie in una determinata area di rischio dell’ospedale con una specifica formazione che gli consenta di effettuare un intervento sicuro, mirato e qualificato. In questo modo – ha continuato Conti – noi riusciamo a garantire che l’addetto incaricato di operare in un’area spesso rischiosa e assai complessa, abbia effettivamente le capacità e la professionalità per poterlo effettuare al meglio.” Il percorso formativo delineato per conseguire la qualifica prevista, appare serio, prevedendo un rigoroso piano di studi con un monte ore ben determinato per ciascuna singola materia. Ma, ed è ciò che più conta, la formazione prevista per l’addetto alle pulizia in ospedale, non è solo esclusivamente tecnica ma punta doverosamente anche sugli aspetti relazionali. In definitiva Il progetto Hygiene4Care, conferma la forte volontà di Papalini Spa di porsi quale punto di riferimento nazionale di un modo nuovo di operare nell’ambito delle pulizie ospedaliere, post pandemia, andando a professionalizzare gli addetti e misurare con criteri oggettivi l’efficacia degli interventi, dimostrando che la “lezione” del Covid 19 può servirci per cambiare gli standard delle prestazioni per combattere – usando anche l’arma della sanificazione – le infezioni ospedaliere.

Maurizio Pedrini

Guarda la videointervista! https://www.youtube.com/watch?v=2yipY1D0Cvk&t=68s

hygiene4care.com

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