LIFE 2023: un nuovo umanesimo industriale
A colloquio con Lorenzo Mattioli e Paolo Valente, rispettivamente presidente e vicepresidente di Fondazione LIFE per commentare i grandi temi affrontati nelle due giornate di lavoro a Urbino
Al termine di LIFE 2023 abbiamo incontrato il presidente di Fondazione LIFE, Lorenzo Mattioli, e il suo vice Paolo Valente – che è stato anche direttore del riuscito evento – per commentare gli esiti della due giorni, con lo sguardo già proiettato alla prossima edizione, che si terrà durante l’anno in corso nella sede europea di Bruxelles.
Qual è il bilancio di questa Edizione di LIFE, organizzata per la prima volta dalla Fondazione LIFE, sia in termini di partecipazione che di qualità dei contenuti affrontati?
Valente. “LIFE nel 2023 è giunta alla sua ottava edizione. La misura della nostra crescita è data dal fatto che si è trattato della prima edizione organizzata dalla Fondazione LIFE, nata lo scorso anno, che sta dando continuità agli studi, agli approfondimenti e alle iniziative intorno al mondo del facility management e dei servizi integrati. LIFE 2023 è stata un successo sia in termini di partecipazione che di qualità dei contenuti affrontati. Abbiamo registrato una significativa partecipazione di esperti del settore multiservizi e Facility Management, oltre a rappresentanti delle istituzioni e delle aziende. La qualità dei contenuti è stata elevata, con dibattiti stimolanti e presentazioni di progetti innovativi. Questo risultato conferma il valore aggiunto della Fondazione LIFE nell’organizzazione di eventi di alto livello nel settore”.
Guardando al futuro dei multiservizi e del Facility, qual è il valore del Manifesto dei Servizi Labour Intensive di Urbino? Quali sono gli obiettivi e i punti maggiormente qualificanti del Manifesto?
Mattioli. “Il Manifesto di Urbino, firmato nel suggestivo Studiolo di Federico da Montefeltro, è il nuovo Manifesto dei Servizi, che vuole rappresentare un impegno tangibile verso il futuro dell’intero settore, preso in virtù di studi, approfondimenti e visioni che LIFE è sempre stata contenta di stimolare e ospitare. Il Manifesto di Urbino sottolinea l’importanza di mettere le persone al centro delle nostre attività, adottando un approccio umano, sostenibile e innovativo nell’erogazione dei servizi. Gli obiettivi principali del Manifesto includono la promozione della qualità, l’efficienza operativa, la sostenibilità ambientale e la valorizzazione del capitale umano. Emerge con forza, in maniera evidente che il cuore della nostra economia e dei nostri modelli organizzativi non può prescindere da un sistema di Servizi Integrati e di Facility Management evoluti, che nella crisi del covid, così come di fronte alla crisi economica derivante dai conflitti internazionali, sono emersi come frontiera e come argine fondamentale e prezioso per adeguare in maniera agile la propria proposizione ad un modello che è andato in crisi nei suoi pilastri classici (manifattura, commercio ecc.). Si è consentito alle economie moderne di mantenere livelli di assistenza, servizi, salute e sicurezza alle persone ed alle cose, che ha messo in risalto l’emergere con chiarezza l’esistenza di una vera e propria industria ed economia dei servizi come asset strategico produttivo, ma in generale delle economie moderne in Italia e in Europa. Davanti a una realtà così evidente e complessa, un sistema così articolato di protagonisti della società non può più rimanere evanescente, parcellizzato o non compreso nella sua interezza come ecosistema, come blocco sociale, come vera e propria ‘industria’ strategica e fondamentale in una società in continua evoluzione nei suoi modelli di mobilità, produttività, welfare e lavoro dettati dalle sfide disruptive della Digital Era. È fondamentale, allora, definire un nuovo ‘Manifesto per i servizi FM in Italia’ dove imprese, lavoratori, governo e parti sociali delineano policy e misure per questo particolare settore tutto rivolto al sostegno e alla ripresa dell’Italia”.
Le persone al centro: come avete declinato questo importante tema?
Valente. “Durante l’evento, abbiamo affrontato il tema del nuovo umanesimo industriale. Questo è stato declinato attraverso sessioni di discussione, nei tavoli di lavoro che sono stati incentrati anche sulla valorizzazione delle competenze dei lavoratori, sulla creazione di ambienti di lavoro sicuri e inclusivi, e sull’adozione di politiche di responsabilità sociale d’impresa. Il focus è stato importante perché ha consentito anche di comprendere il concetto base che anima il settore dei servizi: siamo persone che si prendono cura di altre persone, questo ci permette di poter parlare di nuovo umanesimo industriale con cognizione di causa, chiedendoci sempre come poter fare di più e meglio nel nostro lavoro. È fondamentale riconoscere il valore e l’importanza delle persone nella società odierna, promuovendo l’empatia, la solidarietà e la valorizzazione delle relazioni umane. Mettendo al centro l’individuo, si cerca di costruire un mondo in cui le persone abbiano la possibilità di esprimere sé stesse e di realizzare appieno il proprio potenziale. L’umanesimo industriale pone inoltre una particolare enfasi sull’integrazione uomo-tecnologia per rendere i servizi più accessibili ed efficienti. Pertanto, è fondamentale investire nella creazione e nello sviluppo di questi servizi per garantire una società più umana e sostenibile. I servizi alla persona includono una vasta gamma di attività e supporto, come l’assistenza sanitaria, l’educazione, la cura degli anziani, l’assistenza sociale e molto altro ancora. Questi sono servizi essenziali per creare una società equa e solidale e promuovono la crescita economica e l’innovazione, poiché rappresentano un settore in rapida espansione che crea nuovi posti di lavoro e contribuisce al progresso sociale”.
Quali riflessioni, in particolare, sono emerse dal lavoro di approfondimento e studio intorno ai settori delle pulizie, della disinfestazione, della sanificazione e della ristorazione collettiva?
Valente “Durante le discussioni relative a questi settori, sono emerse riflessioni importanti sull’importanza della qualità dei servizi offerti, sulla necessità di adottare nuove tecnologie per migliorare l’efficienza operativa, e sulla crescente attenzione alla sostenibilità ambientale e all’igiene, soprattutto alla luce di quanto successo nel contesto pandemico. Siamo in grado di offrire servizi all’avanguardia e questa tensione la manterremo sempre.
Un aspetto centrale emerso è quello del PNRR. Attualmente il settore beneficia di 12,5 miliardi di euro a favore delle imprese: come verranno spesi?
Mattioli. “Saranno stanziati attraverso il PNRR e verranno utilizzati per investire nell’innovazione 5.0, nella trasformazione digitale, nell’adozione di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale, nella promozione della sostenibilità e nell’ampliamento delle opportunità di formazione professionale per gli addetti. Questi investimenti contribuiranno al rilancio e alla crescita del settore. Le associazioni confindustriali saranno al fianco delle imprese che vorranno usufruire di questa grande opportunità”.
Più in generale, che obiettivi prioritari sono emersi da questo evento quali assi portanti per il rilancio e la valorizzazione del settore, alla luce delle grandi sfide che lo attendono: dall’innovazione 5.0, alla trasformazione digitale, alle nuove regole del mercato, alla sostenibilità e all’intelligenza artificiale.
Valente. “Gli obiettivi principali emersi dall’evento includono la promozione dell’innovazione tecnologica, la trasformazione digitale, il rispetto delle nuove regole di mercato che però crediamo abbiano necessità di essere riviste perché possano essere davvero conformi al nostro settore, l’adozione di pratiche sostenibili, l’integrazione dell’intelligenza artificiale nei servizi, e la valorizzazione del capitale umano attraverso programmi di formazione professionale. Puntiamo sulla qualità dei servizi che oggi può essere declinata principalmente attraverso l’innovazione tecnologica e la sostenibilità”.
Restando in tema di capitale umano, quanto è importante che crescano le opportunità di formazione professionale degli addetti, anche con iniziative pubbliche e statali?
Mattioli. “L’incremento delle opportunità di formazione professionale per gli addetti è fondamentale per migliorare le competenze e l’adattabilità dei lavoratori del settore dei servizi integrati e del Facility Management. Il cleaning e la sanificazione dovranno svolgere un ruolo fondamentale per affrontare, dopo la fase emergenziale del Covid, quella che l’OMS ha definito nuova fase preventiva dei virus, che richiede prassi e politiche ancora da definire. Inoltre le Iniziative pubbliche possono svolgere un ruolo chiave nel garantire l’accesso a programmi di formazione di alta qualità, contribuendo così alla crescita del settore e al benessere dei lavoratori”.
La prossima edizione del 2024 di LIFE si terrà a Bruxelles: perché questa scelta? Con quali obiettivi e aspettative?
Valente. “La scelta di Bruxelles per LIFE 2024 è mirata a confrontarci con il contesto internazionale di discussione e collaborazione. Abbiamo una responsabilità diretta dalla Presidenza Italiana della EFCI di Lorenzo Mattioli, e una opportunità di rivolgere le nostre istanze al parlamento europeo che le prossime elezioni determineranno. Ci aspettiamo di coinvolgere un pubblico ancora più ampio, un pubblico con cui siamo entrati in contatto già nell’edizione 2023, compresi i rappresentanti delle istituzioni europee, per discutere delle sfide globali e delle opportunità nel settore multiservizi e Facility Management. L’obiettivo è dunque promuovere la condivisione delle migliori pratiche e l’innovazione a livello internazionale ed essere al centro delle decisioni delle policy che gli stati membri recepiranno”.
Maurizio Pedrini