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Pestmed, i riflettori sul Pest Management

Si è conclusa con un pieno di affluenza di pubblico la seconda edizione di PestMed, la fiera-evento biennale per i professionisti della disinfestazione e sanificazione a BolognaFiere

Si è chiusa venerdì 1 marzo un’edizione storica di Pestmed, in quanto è stata la prima di una fiera in grado di ospitare i più qualificati rappresentanti dell’intera filiera dell’industria alimentare e della grande ristorazione: All’incremento del 30% degli espositori stranieri ha fatto eco un aumento del 40% di visitatori, tra buyer esteri, operatori del settore e non solo – afferma Claudio Vercellone, Ceo di Avenue Media – Siamo molto soddisfatti di questa seconda edizione che conferma l’attenzione delle aziende del mondo della Sanificazione e Disinfestazione verso i prodotti e le tecnologie più avanzate”.

“Questo contesto è un riconoscimento da parte di tutta una filiera degli sforzi messi in campo da Anid: le presenze istituzionali mostrano che finalmente qualcuno si accorge di questa ‘filiera invisibile’ che quotidianamente svolge ruoli importanti, quando parliamo di salute e tutela degli alimenti e che ogni giorno lavora con professionalità tra direttive europee e sistemi alternativi sostenibili – spiega Marco Benedetti, presidente Anid -. La sanificazione alimentare è sempre esistita ed è salita agli onori delle cronache per effetto della pandemia, ma il cliente finale non percepiva il pericolo di avere personale non qualificato che irrorava sostanze con sistemi non autorizzati. Il nostro primo compito è stato segnalare all’opinione pubblica che esiste una professionalità e un’associazione di categoria: il problema è che non abbiamo ancora un riconoscimento giuridico – conclude Benedetti rivlgendosi all’intervenuto Paolo De Castro, membro del Parlamento europeo, commissione per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale AGRI. Siamo qui per fare massa critica, generare unità di intenti e forza comune, come realtà garante di una filiera che produce miliardi di export. Siamo consapevoli del passaggio epocale che la nostra categoria compie, se tutta la filiera agroalimentare è seduta con noi a un tavolo, non solo a livello di crescita professionale ma anche dal punto di vista del riconoscimento. Siamo venuti qui per fare massa critica, generare unità di intenti e forza comune, come realtà garante di una filiera che produce miliardi di export. Siamo consapevoli del passaggio epocale che la nostra categoria compie, se tutta la filiera agroalimentare è seduta con noi a un tavolo, non solo a livello di crescita professionale ma anche dal punto di vista del riconoscimento”.

“Finalmente abbiamo acceso i riflettori sul pest management, un aspetto fondamentale: se oggi siamo in grado di fare 64 miliardi di export di agroalimentare e di mostrare la ristorazione italiana all’estero come uno stile di vita, lo dobbiamo al fatto che questi prodotti sono innanzitutto sicuri – spiega Luigi Scordamaglia, ad Filiera Italia -. I numeri a livello europeo dimostrano come i livelli di contaminazione, di allerta alimentare dei prodotti italiani sono i migliori. La sanificazione e gli strumenti di sanificazione diventano sempre più centrali anche nel tema della sostenibilità del sistema agroalimentare italiano, per il basso impatto ambientale. L’Italia non può che essere aperta al commercio internazionale, che deve essere basato su regole di reciprocità a cominciare dalle regole di produzione e della stessa sanificazione ma, ad esempio, su un prodotto c’è molto spesso difformità di regolamenti autorizzativi che non sono corretti. Il dialogo sulle procedure di sanificazione è importante a livello internazionale: un valore aggiunto di questo evento è la presenza internazionale e la condivisione di standard è fondamentale nella sanificazione, come stiamo facendo in questi tre giorni”.

“A PestMed si crea una vera sinergia, un presupposto per capirsi meglio in un sistema nazionale ed internazionale sempre più integrati – afferma Cristiano Laurenza, segretario generale dell’Unione italiana pastai e consigliere di Unione italiana food -. Siamo l’associazione di categoria più grande d’Europa sul food: 56 miliardi di euro di cui 18 vanno all’export (un terzo di tutto l’agroalimentare italiano). Questo ci rende orgogliosi ma ci dà anche molta responsabilità, rappresentando gran parte dei prodotti a scaffale e la quintessenza del Made in Italy, di cui portiamo i valori. La sicurezza alimentare dei prodotti immessi sul mercato per noi è da sempre un mantra, un prerequisito. Il regolamento 178/2002 ha segnato una nuova era in questa direzione. Abbiamo tanti manuali Haccp per quanti sono i settori merceologici che rappresentiamo; abbiamo lavorato in maniera fitta e costante con il ministero della Salute, per assicurare al consumatore finale un prodotto sano e sicuro. Sanificazione e disinfestazione hanno sempre rappresentato una priorità, ma non è così scontato che i prodotti di oggi siano di gran lunga più sicuri di un tempo. Si dice che un tempo si mangiava in maniera genuina e sana ma è esattamente il contrario, anche per il supporto che l’industria della sanificazione ci da e per le funzioni e innovazioni tecnologiche che ha saputo portare sul campo”.

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