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Ristorazione nei centri commerciali e prospettive di crescita

I dati confermano l’importanza della ristorazione nel business dei centri commerciali. Soprattutto per il 2024 si prospetta una crescita molto significativa per questo comparto, trainata dai fast food

La ristorazione è un comparto importante per l’economia mondiale e italiana. A livello globale è cresciuta nel 2023, attestandosi a 2.795 miliardi di euro. Le prospettive dei prossimi anni sono positive, con un tasso di crescita annuo (CAGR) tra il 2023 e il 2028 del +3,8%, per un valore che si aggirerà intorno ai 3.367 miliardi di euro nel 2028. Per quanto riguarda l’Italia nel 2023, ha raggiunto gli 82 miliardi di euro, confermando il proprio peso del 3% sul mercato della ristorazione globale. Si prevede nel nostro Paese una crescita del +2,1% annuo tra il 2023 e il 2028. Questi dati sono stati diffusi in un webinar dal titolo “Ristorazione, People e Consumi”, organizzato da AIGRIM, l’associazione nata in seno a Fipe – Confcommercio che rappresenta le imprese di grande ristorazione, che effettuano attività di somministrazione di alimenti e bevande nei centri urbani, nei centri commerciali, nelle aree di servizio autostradali, negli aeroporti, nelle stazioni ferroviarie e marittime ed in altri siti in concessione. Durante l’incontro sono stati presentati i dati aggiornati dell’Osservatorio sulla Ristorazione nei Centri Commerciali, realizzato da Deloitte e nato da un’iniziativa della stessa AIGRIM e CNCC, Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali, associazione che riunisce in un unico organismo trasversale tutti gli stakeholders, quali le proprietà, le società di servizi e selezionati retailers. L’Osservatorio, oltre ad analizzare i dati macroeconomici, si è soffermato su un panel costituito da 15 centri commerciali dalla media dimensione in su, dislocati nell’intero territorio italiano, di cui circa il 70% dotato di area intrattenimento. L’indagine coinvolge anche i locali presenti nelle gallerie commerciali. 

La situazione attuale
“A livello macroeconomico – ha spiegato nel presentare la ricerca Tommaso Nastasi, Senior Partner di Deloitte Italia – l’economia mostra dei segnali di ripresa. Ci sono segnali positivi a livello di domanda e soprattutto del potere d’acquisto delle famiglie, anche a fronte del contenimento dell’inflazione. Nel 2024 si vede una discesa dell’effetto dei prezzi, che sicuramente aveva anche impattato sui consumi. Negli ultimi mesi del 2023 e soprattutto nel 2024 il sentiment del benessere finanziario è tornato a salire e soprattutto quello italiano è superiore rispetto all’andamento internazionale. Il miglioramento del sentiment sul benessere finanziario, insieme al calo dell’inflazione, si riflettono in una variazione positiva sulla propensione della spesa per la ristorazione per il prossimo periodo”. Entrando nello specifico, la ristorazione in Italia è caratterizzata da una penetrazione delle catene del 10% circa, contro un 26% della media europea. “Credo che questa quota punterà probabilmente a crescere di qualche punto percentuale – ha commentato a questo proposito Cristian Biasoni, Presidente di AIGRIM – perché il cliente a mio avviso ricerca sempre di più il brand e le ristorazioni a catena hanno un grande potenziale in quest’ottica”. 

Aspettative favorevoli per il futuro
Questa è la situazione presente, ma quali sono le aspettative degli operatori coinvolti nell’Osservatorio per il futuro? “In media – ha spiegato – si prospetta una crescita abbastanza contenuta a livello di centri commerciali, ma la ristorazione sembrerebbe in base all’outlook essere sempre la categoria di punta. Soprattutto per il 2024 si prospetta una crescita molto significativa per questo comparto, sia nei centri medi che in quelli grandi e molto grandi. La previsione di crescita è superiore nei grandi centri, nel nord ovest e nell’area Sud e Isole. Per quanto riguarda il tipo di format, la crescita sarà trainata dai fast food, mentre è atteso un calo delle performance dei “self-service”.

Elena Consonni, esperta in scienze e tecnologie alimentari

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