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Il Professionista Esperto del Cleaning

Una figura specializzata nel cleaning professionale per gestire le gare d’appalto: nasce A.P.I.C.S. Associazione dei Professionisti Italiani del Cleaning e della Sanificazione. A colloquio con Gianni Tartari, ispiratore del Progetto

È stata ufficialmente presentata, durante l’annuale assemblea degli associati AFIDAMP che si è tenuta il 25 giugno a Milano, dedicata all’approvazione del bilancio, APICS – Associazione dei Professionisti Italiani del Cleaning e della Sanificazione, sorta con l’obiettivo di riunire i migliori professionisti del mondo del Cleaning e dell’igiene, per facilitarne la loro identificazione ed offrire maggiori garanzie a chi, nel settore pubblico o privato, abbia necessità di affidarsi a figure professionali altamente qualificate. Il progetto del nuovo organismo è nato da un’idea di Gianni Tartari, consigliere del Comitato Esecutivo della sezione distributori di AFIDAMP e professionista del settore del Cleaning, che ispirato dall’emanazione del Nuovo Codice in materia di appalti pubblici del 31 marzo 2023, ha intravisto interessanti possibilità di sviluppo associativo.

Infatti, fra le varie novità del nuovo Codice, vi è la ridefinizione del ruolo del RUP (Responsabile Unico di Progetto), che ora diventa figura cardine dell’appalto ed è investito della responsabilità di ottenere il “Risultato”, come da art.1 d.lgs36/2023. Per facilitare il RUP nel conseguimento del suo obiettivo, il nuovo Codice mette a disposizione alcuni aiuti, fra i quali la possibilità di avvalersi della consulenza di professionisti competenti. Da qui la proposta di Tartari al Consiglio Direttivo di AFIDAMP, di costituire una nuova associazione che valorizzasse la figura del Professionista Esperto del Cleaning (PEC), perché diventi punto di riferimento del RUP, quale consulente nelle gare d’appalto dedicate al settore della pulizia. AFIDAMP, ritenendo di grande interesse l’intuizione del consigliere, lo ha incaricato di sviluppare il progetto. Abbiamo incontrato Gianni Tartari, artefice dell’importante iniziativa, per rivolgergli alcune domande.

Con la creazione di APICS si intende coprire un vuoto professionale e formativo nel settore: quali sono i traguardi a breve e medio termine che vi siete posti?

“Nel nostro Paese, come ben saprà, non esiste ad oggi un percorso formativo accademico che riguardi specificamente il mondo della pulizia e dell’igiene. Pensiamo sia giunto il momento di valorizzare un settore in cui l’Italia primeggia e che è ricco di tecnologie evolute e di competenze tecniche avanzate, e dal quale in definitiva dipende la salute collettiva di tutti noi. APICS si pone quindi l’obiettivo di dare vita ad un ‘Albo’ italiano dei Professionisti Esperti di Cleaning (PEC), codificando per la prima volta il preciso percorso formativo necessario per giungere a questa prestigiosa qualifica. Immaginiamolo come una sorta di ‘Laurea in Cleaning’, che possa garantire il bagaglio culturale e le competenze in essere dei professionisti iscritti. Nell’immediato ci occuperemo del riconoscimento di APICS presso il MISE nella Sezione II, per poi iniziare da subito la progettazione e la definizione del percorso formativo per i PEC”.

In concreto, quali sono le opportunità e gli scenari che il nuovo Codice in materia di appalti pubblici apre alla figura del Professionista Esperto del Cleaning?

“Il Decreto-Legge 36 introduce svariate novità per gli appalti pubblici: innovativo è sia l’approccio della legge che il suo fine ultimo, spoilerato già all’Art. 1, in cui si sancisce il ‘Principio del Risultato’. L’intero processo di programmazione, progettazione, assegnazione ed esecuzione è finalizzato esclusivamente ad ottenere l’oggetto di gara con il miglior risultato possibile. Col principio poi espresso all’Art. 15, si pone al centro di tutto il progetto il RUP, come incaricato e responsabile unico al suo ottenimento. Con un ufficio non rifiutabile e notevoli responsabilità in capo, il RUP non è stato però lasciato solo e in balia del proprio destino dal legislatore, che gli ha fornito due importantissime ‘stampelle’: gli incentivi e gli aiuti. È proprio per i secondi che si profila naturalmente efficace la figura del PEC, per affiancare e fornire supporto tecnico e scientifico al RUP, così che possa raggiungere il risultato e meritare i primi”.

Possiamo definire in breve i tratti essenziali e l’identikit della nuova figura del consulente PEC?

La ringrazio per questa domanda. Questo è il tema più complesso ed importante dell’intero progetto, per tale motivo è ancora in fase di piena definizione. Al momento possiamo per certo affermare che il PEC eserciterà la propria professione liberamente ed in autonomia, garantendo sotto la propria responsabilità civile e penale, di avere un’adeguata e aggiornata competenza in materia. Opererà con indipendenza, nell’espressione del proprio giudizio e nel pieno rispetto dello Statuto e del Codice Etico di APICS. Presterà la sua consulenza a favore della committenza sempre nel rispetto del principio di fiducia e buona fede, con correttezza, onestà intellettuale e responsabilità, prediligendo le tecnologie e le metodologie più idonee in ogni contesto, al raggiungimento del risultato atteso. Per quanto concerne l’identikit degli aspiranti PEC, potranno essere liberi professionisti, lavoratori autonomi, dirigenti o dipendenti che abbiano maturato una comprovata esperienza nel settore del Cleaning professionale; tale requisito sarà meglio specificato e stabilito dal Consiglio Direttivo APICS e sarà successivamente indicato nell’apposito Allegato 2. Il percorso formativo prevederà sia una parte tecnico-scientifica, legata ai prodotti chimici, alle attrezzature, alle macchine, ai modelli di organizzazione e di controllo, così come alle metodologie e ai sistemi di esecuzione del servizio, sia una parte amministrativo-giuridica, legata al codice degli appalti, al mondo delle gare e all’amministrazione pubblica in genere. Il programma completo, i contenuti, i docenti, il monte ore, le modalità d’esame di convalida e i costi del percorso formativo sono in fase di definizione da parte del Consiglio Direttivo APICS, che ne darà poi precisa indicazione nell’appositamente predisposto Allegato 3. Infine, per mantenere validamente in essere la qualifica PEC, sarà obbligatorio un continuo aggiornamento, per il quale monte ore e argomenti, saranno annualmente stabiliti, secondo le innovazioni tecnologiche e le evoluzioni legislative”.

Maurizio Pedrini

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