Non trovo niente di più adatto al tema della respirazione, in relazione all’Ars disinfestandi, se non raccontare un incontro avvenuto con Giorgio Celli, il più poliedrico fra i professori che ho avuto la fortuna di incontrare; infatti, non solo era entomologo, etologo, politico, scrittore, sceneggiatore, conduttore televisivo, scrittore, poeta e drammaturgo italiano ma anche un personaggio imprevedibile, anticonvenzionale e, per certi versi “rivoluzionario”.
Stavo registrando la mia partecipazione a un convegno sotto l’egida dell’Istituto di entomologia di Bologna (Guido Grandi) e alla reception c’era Roberta tesista in mirmecologia quando il prof Celli mi vede e mi saluta dicendomi: “Ma voi due vi conoscete?”. Forse l’essere amico di Roberta conferì alla conversazione che seguì un tono particolarmente amichevole. Il professore mi spiegò la finalità della manifestazione e in cinque minuti mi parlò delle api come misuratori del grado di inquinamento ambientale (erano gli anni 80 del secolo scorso) e dell’importanza di far amare la Natura al grande pubblico nel modo giusto, ricordo le sue parole: “La Natura bisogna amarla con il cuore, ma usando il cervello” e nell’accomiatarsi aggiunse: “Amo la natura, ma la Natura non ama me, sono pieno di allergie e proprio oggi respiro male”. Lo salutai dicendo: “Parimenti io, sono un allergopatico a tutto tondo”. Così il dialogo riprese vigore e finimmo a parlare di quali farmaci utilizzavamo ed io aggiunsi che mi aiutavo con una respirazione yoga per attenuare le crisi. Mi salutò dicendomi: “Ora devo presiedere il convegno, ma poi ne parliamo”. Quel poi non ebbe un seguito, il prof Celli fu travolto dalla sua notorietà. Però io ho continuato a praticare quella respirazione purificatrice traendone molti vantaggi.
La respirazione in cifre
Mediamente un uomo adulto in buona salute in stato di riposo compie 18 atti respiratori (±≈10%) al minuto. Naturalmente sotto sforzo (in seguito ad una attività fisica) il ritmo respiratorio aumenta. Sempre facendo riferimento a un adulto sano a riposo egli inala ed esala circa 8 litri di aria al minuto: in un giorno dunque vengono respirati 11.520 litri d’aria. Quella inalata è composta per circa il 20% da ossigeno, mentre quella esalata ne contiene solo il 15%, perciò: inaliamo 2.304 litri di ossigeno e ne ributtiamo nell’ambiente 1.728 litri. Quindi, utilizzeremmo per ossigenare il nostro sangue 576 l/24h di ossigeno.
Aritmeticamente gli 11.520 l/g diventano 345.600 litri di aria al mese di 30 gg, pari a 4.147.200 litri ogni anno. Calcolando che qualche mese è di 31 gg e ci sono gli anni bisestili arrotondo a 4.200.000. Dato che 1 metro cubo equivale a 1000 litri (1 m3 = 1000 l). Dato che in un anno facciamo anche dell’attività fisica porto, per comodità di calcolo, la cifra a 5.184.000 ossia 5.184 m3 di aria in un anno. Come dire un edificio con un fronte di 18 m, profondo 12 e alto 24 m (≈ 8 piani!!). In termini di ossigeno utilizzato in un anno, per mantenerci in vita, il calcolo è presto fatto [(576 x 365) x k] = 210.240 x k, ove k è il coefficiente di aumento di consumo per tenere conto della nostra attività fisica. Per coerenza a quanto precedentemente esposto k = 25% otterremmo quindi un utilizzo di ossigeno pari a [210.240 + (210.249 x 25%)] = 262.800 l/anno. Ma noi respiriamo aria non ossigeno.
Qualche considerazione su cosa respiriamo
Come ho anticipato noi respiriamo aria non ossigeno. Per cui una breve indagine sulla composizione dell’aria potrebbe farci fare un ulteriore passo in avanti nella comprensione di quanto importante sia respirare e respirare bene. L’aria secca al suolo è composta all’incirca per il 78,09% di azoto (N2), per il 20,9% di ossigeno (O2), per lo 0,93% di argon (Ar) e per lo 0,04% di anidride carbonica (CO2), più altri componenti in quantità minori, tra cui anche particelle solide in sospensione, che costituiscono il cosiddetto “pulviscolo atmosferico” (Wikipedia) senza contare spore, pollini, acari e sostanze che raggruppo nei cosiddetti inquinanti atmosferici.
Sono in vigore norme di legge (vale a dire livelli massimi che non devono essere superati) per i seguenti inquinanti: biossido di zolfo, ossidi di azoto e biossido di azoto, particolato (sia PM10 sia PM2,5), piombo, benzene, monossido di carbonio, ozono, arsenico, cadmio, nichel e benzo(a)pirene. Una precisazione mi sembra opportuna: alcune sostanze chimiche e micro entità biologiche possono danneggiare la nostra salute: a livello tossicologico (per ingestione, per inalazione e per assorbimento cutaneo), inducendo fenomeni allergici e per ipersensibilità individuale. La valutazione del pericolo, rischi e reversibilità o meno del danno è materia complessa regolamentata da norme di legge (la più nota è, se non vado errato, il D.lgs. 81/2008) che indica le seguenti figure nell’ambito delle attività lavorative:
- Datore di lavoro e dirigente/i che possono essere identificati come “quasi datori di lavoro”.
- Preposti alla sicurezza (RLS).
- Il lavoratore stesso.
- Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP).
- Il medico competente.
Ora nel macrosistema “sicurezza” si inserisce anche il concetto di “sostenibilità ambientale” come visione a tutto tondo di ogni attività umana (industriale, mobilità-trasporti, turismo, guerre e esercitazioni militari ecc.).
Graziano Dassi