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Qualità dell’aria, la Direttiva UE 2024

Approvata a ottobre 2024 la nuova Direttiva sulla qualità dell’aria, che entrerà in vigore il 1 gennaio 2030. I nuovi Standard di qualità dell’aria fissati dalla Direttiva rappresentano un importante passo di avvicinamento per raggiungere un elevato livello di protezione della salute umana

Dopo un processo di revisione durato 2 anni, è stata approvata a ottobre 2024 dal Parlamento Europeo la nuova Direttiva UE sulla qualità dell’aria che andrà a sostituire la precedente Direttiva 2008/50/CE. Una volta pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Ue, gli Stati membri avranno 2 anni di tempo per recepirla ed entrerà in vigore il 1 gennaio 2030. La nuova Direttiva con gli standard di qualità dell’aria vincolanti (come i valori limiti e i valori obiettivo) rappresenta un importante passo nella direzione di allineare i risultati della ricerca scientifica relativi agli effetti sulla salute dovuti all’esposizione agli inquinanti atmosferici, contribuendo a proteggere la salute della popolazione.

Come è ormai noto, l’inquinamento atmosferico sia indoor che outdoor è il principale fattore di rischio ambientale per la salute responsabile di numerosi effetti sanitari sia cancerogeni sia non cancerogeni.

I livelli di concentrazione contenuti nell’allegato I “Standard di qualità dell’aria” della Direttiva appena approvata non sono ancora completamente allineati ai recenti valori guida OMS, ma rappresentano un importante passo di avvicinamento per raggiungere un elevato livello di protezione della salute umana, con il primo step da raggiungere il 1 gennaio 2030 e da completare nel 2050.

In questo percorso di adeguamento alla nuova Direttiva è particolarmente importante seguire un’impostazione comune che preveda l’adozione degli stessi standard di qualità dell’aria anche per gli ambienti indoor (come uffici, scuole, banche, poste, centri commerciali, stazioni metro, ecc), in virtù del lungo tempo che la popolazione trascorre in ambienti chiusi. È opportuno ricordare che l’OMS ha sempre considerato insieme l’aria indoor e outdoor, e a entrambi si riferiscono le raccomandazioni AQG. La loro applicazione contribuisce alla riduzione dell’esposizione all’inquinamento atmosferico indoor e outdoor e contribuisce a superare le condizioni di diseguaglianze di salute. Questo approccio consentirebbe al nostro Paese di superare e colmare il ritardo legislativo sulla qualità dell’aria indoor con protocolli e procedure presenti nei rapporti del Gruppo di Studio Inquinamento Indoor dell’ISS. In questi anni che ci separano dal 2030, sarà necessario avviare un percorso di riduzione dei livelli ambientali indoor e outdoor di concentrazione di alcuni inquinanti lavorando sui fattori di rischio (mobilità, biomasse, prestazioni energetiche degli edifici) che in Italia, soprattutto in alcune aree, rappresentano ancora una criticità.

Fonte: epicentro.iss.it

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