Il Pest Management può essere sostenibile?
La nuova norma UNI 11956:2024 ha lo scopo di incentivare l’attivazione di percorsi sostenibili nell’ambito del pest management per migliorare e rendere sempre più professionali e competitive le organizzazioni del settore
La domanda se il Pest Management (PM) possa essere svolto in osservanza dei criteri di sostenibilità era già emersa all’interno di un gruppo ristretto di associati A.I.D.P.I. (Associazione Imprese Disinfestazione Professionali Italiane), domanda che ha portato alla pubblicazione della Norma UNI 11956:2024. La risposta alla quale si era unanimemente giunti, dopo avere attentamente valutato quali richieste e necessità il PM soddisfa, è stata che tale attività, quando svolta su una base di etica, professionalità e competenza, è già intrinsecamente sostenibile. I postulati che hanno fatto ritenere il PM sostenibile vengono poi anche confermati verificando, con qualche dato, cosa fa il PM per la salute, il benessere e la sicurezza di persone e animali. Inoltre, secondo quanto stabilito nei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile definiti dall’ONU con l’agenda 2030 del 2015 (SDGs), la sostenibilità è un concetto che abbraccia tre componenti: ambientale, etico-sociale e economica. Possiamo quindi certamente confermare come tutte si avvantaggino dei servizi di PM. In ambito sociale basta considerare:
- l’effetto sulla prevenzione dalle malattie sia per gli umani che per gli animali, grazie al controllo esercitato su vertebrati e artropodi causanti zoonosi (topi, ratti, zanzare, zecche, flebotomi, ecc.);
- l’effetto sulla salubrità degli ambienti, migliorata mediante gli interventi di sanificazione e bonifica ambientale.
SVILUPPARE LA CULTURA DELLA SOSTENIBILITÀ
A.I.D.P.I. è fermamente convinta che il settore della disinfestazione sia maturo per fare un significativo balzo in avanti dimostrando al mercato che può vincere questa sfida. Lo strumento più adeguato per farlo è la Norma UNI 11956:2024 – Servizi di gestione e controllo delle infestazioni (pest management) sostenibile – Requisiti. Si tratta di una norma scritta dalla commissione tecnica UNI/CT 040/GL 15 con il supporto di un nutrito gruppo di esperti che hanno apportato competenze e esplicitato le aspettative per i relativi settori economici.
Sin dalle prime fasi di scrittura della Norma ci si è posti i seguenti obiettivi:
- nessuna delle componenti della sostenibilità doveva essere tralasciata;
- l’applicazione della Norma non doveva gravare pesantemente sull’organizzazione aziendale;
- la Norma doveva essere flessibile e di facile comprensione, poggiando su norme già applicate dalle aziende di PM, ma che allo stesso tempo definisse il rigoroso rispetto di alcuni principi cardine della sostenibilità.
Il focus principale di questa Norma è la fornitura del servizio, il vero momento di principale impatto verso l’esterno dell’Organizzazione del fornitore: ambiente, persone e animali direttamente o indirettamente coinvolti. Anche se con un impegno di più ampio respiro e con una pianificazione definita dall’azienda di PM, tutta l’organizzazione viene coinvolta e si deve impegnare su un percorso di sostenibilità. I due capitoli principali della Norma che impegnano l’Organizzazione nell’adottare una gestione in linea con gli SDGs sono: i requisiti per l’Organizzazione e i requisiti per il Servizio. Un’azienda di PM può fornire il miglior servizio possibile in termini di sostenibilità, ma non potrà attribuirsi il fregio di azienda sostenibile se tutta l’Organizzazione non ha preso chiari e misurabili impegni di crescita verso la sostenibilità, adottando una appropriata politica aziendale. Flusso di processo dei servizi professionali UNI EN 16636:2015 integrato nel rispetto degli obiettivi di sviluppo sostenibile. Per non andare ad appesantire ulteriormente la gestione aziendale e considerato che in molte aziende di PM è stata adottata la Norma UNI EN 16636:2015, si è pensato conveniente adottare ed integrare il flusso di processo della UNI EN 16636 in quei passaggi che sono stati ritenuti focali in termini di sostenibilità. Questo approccio agevolerà notevolmente le aziende nell’applicare la UNI 11956:2024.
INTEGRAZIONE CON LA UNI/PDR 145:2023
Un aspetto molto interessante per le aziende di PM che operano nella filiera agroalimentare biologica è l’integrazione della UNI 11956:2024 con la UNI/PdR 145:2023 Pest management nelle imprese del settore agroalimentare della produzione biologica – Requisiti del servizio. Infatti, le linee guida riportate nella PdR 145 relativamente alle tecniche e ai prodotti da scegliere o preferire, per la protezione dai parassiti negli ambienti dove viene stoccato o processato un prodotto alimentare biologico, seguono i principi da rispettare nella definizione di un servizio a basso impatto ambientale e dunque sostenibile. In definitiva Norma e PdR non sono in contrasto tra di loro ma si integrano l’una con l’altra e diventa pertanto molto conveniente la loro adozione combinata.
Per agevolare ulteriormente e indirizzare in maniera chiara le aziende nell’interpretazione e nella applicazione sono state sviluppate delle appendici normative e informative che guidano ad una efficace applicazione.
- Appendice A – Personale, stabilisce per i vari ruoli e funzioni le competenze che il personale deve acquisire.
- Appendice B – Gestione delle attrezzature impiegate nei servizi di PM sostenibile, la corretta attrezzatura e la sua adeguata manutenzione sono elementi fondamentali per un impiego efficace ed efficiente dei biocidi nonché per la sicurezza e la qualità del lavoro delle persone.
- Appendice C – Matrice di valutazione del grado di sostenibilità del servizio, fornisce uno strumento di valutazione basato su elementi oggettivi per definire il livello di sostenibilità del servizio.
- Appendice D – Principali criteri di valutazione nella scelta dei biocidi più favorevoli in termini di sostenibilità, topicidi, insetticidi, disinfettanti, prodotti fitosanitari, sono ad oggi ancora strumenti di vitale importanza per il contenimento dei parassiti, avere consapevolezza nella scelta e nel corretto impiego sono elementi importantissimi rispetto all’impatto ambientale.
FARE IMPRESA IN MODO SOSTENIBILE
A.I.D.P.I., con il contributo scientifico di un qualificato gruppo di esperti e il supporto di UNI, ha reso disponibile per le aziende di PM italiane uno strumento che gli consentirà di dimostrare concretamente l’impegno verso una crescita che sia in linea con gli SDGs.
Rivedere e adattare la propria Organizzazione prendendo impegni coerenti con gli SDGs sicuramente comporterà degli iniziali impegni in termini economici, che saranno ampiamente compensati in un orizzonte temporale di medio periodo. Basti pensare all’apprezzamento e alla fidelizzazione di una clientela che sempre più chiede e chiederà servizi sostenibili, l’inclusione e il coinvolgimento di dipendenti e collaboratori che rappresentano una risorsa sempre più preziosa per le aziende, l’instaurazione di rapporti commerciali con fornitori coerenti, affidabili e corretti, creare rete tra le imprese superando la logica della concorrenza a favore di quella della collaborazione e competizione. Dunque, fare sostenibilità oltre che una scelta di campo sulla quale il management aziendale deve credere, nel tempo si rivelerà strategia vincente anche in termini di business.
Cirillo Menini, direttore AIDPI
Note
1 Rapporto completo su https://www.epicentro.iss.it/zoonosi/rapporto-efsa-ecdc-zoonosi-ue-2022.
2 https://creafuturo.crea.gov.it
3 https://www.epicentro.iss.it/zoonosi/epidemiologia-europa