Igiene AlimentarePrima Pagina

La formazione legata alla sanificazione

Sicurezza, benessere e specializzazione degli addetti: per una formazione sempre più professionale e mirata in ambito alimentare

Che ruolo ha la formazione nel settore alimentare? Quali sono le conoscenze specifiche legate a un settore ad alta complessità, come quello alimentare? Come si colloca l’attività formativa nell’ottica di prevenire la contaminazione di un prodotto alimentare? Il convegno CleaningPiù, con la sessione “La Sfida della formazione professionale alla cura dell’igiene nell’industria alimentare: il tecnologo alimentare sempre più protagonista”, ha cercato di dare una risposta a queste domande. Protagonista dell’incontro Stefano Zardetto, presidente dell’ordine dei tecnologi alimentari di Veneto e Trentino Alto Adige, moderato dalla tecnologa alimentare Francesca de Vecchi.

IGIENE: PREREQUISITO DEL SETTORE ALIMENTARE

La formazione considerata nell’ambito della sanificazione va a toccare diversi aspetti molto importanti. Oggi non possiamo limitarci a quelli che sono i principi di igiene generali, ma tuttavia sono la base da cui partire. Vanno infatti considerati poiché spesso presentano numerose criticità: molte volte le persone che entrano in aziende alimentari non hanno mai avuto a che fare con questo settore. “Una delle difficoltà maggiori, per esempio, che noi rileviamo, e per cui noi dobbiamo anche modulare la formazione, è avere personale che proviene da altri settori e che non conosce tutti quei comportamenti che hanno una importanza fondamentale nel nostro settore, dal lavaggio delle mani, al vestirsi in un certo modo, al seguire delle sequenze precise per prevenire le contaminazioni”. “Entrando nello specifico della sanificazione – continua Zardetto – le nostre figure professionali devono mettere in campo la capacità di spiegare agli operatori il metodo di pulizia, che vuol dire come seguire degli step fondamentali che ci aiutino a pulire meglio e anche in tempi ridotti senza ovviamente compromettere le macchine, piuttosto che l’ambiente, piuttosto che la contaminazione dell’ambiente”.

LA FORMAZIONE

La formazione ha due funzioni principali: la funzione di adattamento e la funzione di cambiamento. La prima consiste nel creare un accettabile livello di coerenza tra le professionalità esistenti e le conoscenze/competenze degli individui dell’organizzazione. La funzione di cambiamento vuole invece contribuire attraverso l’acquisizione di nuove competenze e conoscenze ad implementare modifiche e trasformazioni tali da consentire all’organizzazione di mantenersi competitiva in mercati mutati.

“Le aziende hanno sempre avuto bisogno del miglioramento continuo ma oggi il mercato cambia, migliora e devo portare nuove competenze, nuove conoscenze, nuovi macchinari all’interno dei reparti produttivi. La formazione diventa quindi un elemento fondamentale per questo cambiamento a cui dovrei tentare di arrivare, perché il mercato è oggi in continua trasformazione. O almeno consentirmi di arrivare a un livello accettabile di competenze, di professionalità, di conoscenze all’interno delle organizzazioni per rimanere sul mercato”. La formazione non è una cosa mera a sé stante che deve essere fatta perché lo chiede il legislatore; la formazione dà la possibilità ai tecnologi alimentari di gestire quello che è l’elemento chiave in un’azienda alimentare: il clima aziendale. “La capacità di un tecnologo alimentare di capire qual è il clima aziendale, di poterlo migliorare, di poterlo modificare è il punto di svolta. La qualità, i controlli, la gestione di un processo produttivo è fatta dagli uomini; la capacità di portare questi uomini, a credere e a motivarli sulla necessità dei controlli, su quello che viene realizzato in produzione è fondamentale.”

La formazione crea un forte slancio motivazionale, modificando gli atteggiamenti lavorativi e stimolando il desiderio e la volontà di miglioramento. Incoraggia inoltre la condivisione dei valori necessari per affrontare le nuove sfide competitive in modo consapevole e partecipativo. “Oggi pulire è un concetto, pulire bene in tempi brevi è un altro concetto. Portare le persone, che possono essere sia ditte esterne, ma anche team interni, a pulire efficacemente e in tempi brevi – ricordo che la pulizia e la sanificazione è un tempo morto rispetto all’aspetto produttivo – vuol dire che tutti devono sapere cosa fare e in che modo farlo. In assenza di consapevolezza e di formazione questo diventa molto complicato. Se la squadra non si muove in maniera adeguata si perde tempo e nei casi peggiori si ottengono operazioni di pulizia non adeguate, con tutti i rischi ad esse collegate.”

Cristina Cardinali

Mostra di più

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button

Adblock Detected

Please consider supporting us by disabling your ad blocker