Zanzare: contenimento e rischio sanitario
L'Italia è un Paese dalle caratteristiche geografiche e climatiche particolarmente favorevoli alla proliferazione di zanzare, responsabili della trasmissione di malattie virali note come arbovirosi, causate da virus trasmessi da artropodi
L’Italia ha vissuto diverse epidemie di arbovirosi nel corso degli anni, la prima delle quali risale al 2007, quando un focolaio di Chikungunya ha colpito la provincia di Ravenna. Questo episodio ha segnato un punto di svolta nella gestione delle malattie trasmesse da zanzare, poiché ha portato alla consapevolezza di quanto le zanzare invasive potessero rappresentare una minaccia per la salute pubblica. Chikungunya è un virus che provoca febbre, forti dolori articolari e altri sintomi debilitanti, ma nella maggior parte dei casi non è letale. Il focolaio ha anche portato all’introduzione di piani di sorveglianza e di gestione delle epidemie a livello nazionale, con particolare attenzione alla prevenzione della diffusione di altre malattie come Dengue, Zika e West Nile. Negli anni successivi, la diffusione di Aedes albopictus ha continuato a preoccupare le autorità sanitarie, con focolai sporadici di altre arbovirosi che hanno continuato a emergere. La proiezione futura è tutt’altro che rassicurante: il cambiamento climatico sta alterando gli habitat naturali di molte specie di zanzare, estendendo il loro range a nuove aree. L’aumento delle temperature, le piogge irregolari e l’intensificarsi degli eventi climatici estremi potrebbero rendere ancora più difficile il controllo delle zanzare in Italia. Inoltre, la globalizzazione e l’aumento dei viaggi internazionali stanno favorendo la diffusione di arbovirosi da paesi lontani, come quelli tropicali. Le zanzare non conoscono confini e, con l’aumento dei flussi migratori, il rischio di nuovi focolai è più alto che mai.
Strategie di contenimento
Sono principalmente tre le strategie impiegate per il controllo delle zanzare. I trattamenti antilarvali prevedono l’uso di prodotti biologici che eliminano le larve di zanzara senza danneggiare l’ambiente circostante. Essi sono fondamentali per ridurre la popolazione di zanzare adulte. I trattamenti adulticidi consistono nell’applicazione di insetticidi per abbattere le zanzare adulte consente di ridurre la diffusione delle malattie. La terza strategia consiste nella rimozione dei siti di riproduzione: eliminare ogni forma di acqua stagnante, dai bidoni alle caditoie, permette infatti di limitare la proliferazione delle larve.
Gestire le arbovirosi
Le malattie trasmesse da vettori costituiscono un importante problema di sanità pubblica: l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che ogni anno esse causino oltre 1 miliardo di casi umani ed 1 milione di morti, rappresentando circa il 17% dei casi totali di malattie trasmissibili al mondo. Nel 2017, l’Assemblea Mondiale della Sanità ha approvato la nuova strategia globale dell’OMS 2017-2030 contro i vettori. In Italia è stato elaborato il Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi 2020-2025 (di seguito PNA), che si articola su un orizzonte temporale di sei anni, per permettere azioni strategiche mirate.
Gestire i casi di arbovirosi richiede un approccio strategico e coordinato. La prevenzione è la chiave, ma anche una risposta rapida e mirata in caso di focolai è fondamentale. Un altro aspetto importante riguarda la comunicazione tra le autorità sanitarie e la popolazione, in modo da garantire che le persone siano consapevoli dei rischi e delle misure da adottare. Alcune Regioni in Italia, quali Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte e Liguria, si sono dotate di Piani Regionali specifici, basandosi sul PNA, ma altre no… Quindi, che fare? Un ottimo modo per iniziare è considerare alcuni principi. Innanzitutto, spruzzare insetticida dappertutto non rappresenta una soluzione. Solo attraverso l’azione congiunta data dalla rimozione dei siti di riproduzione, da interventi antilarvali e adulticidi quale soluzione emergenziale è possibile ottenere i risultati sperati. Per fugare ogni dubbio, è importante attenersi all’Allegato 8 del PNA se si tratta di Culex sp. e all’Allegato 10 del PNA se si tratta di Aedes albopictus.
Infine, se la propria Regione ha sviluppato un Piano Regionale Arbovirosi, conviene studiarlo bene prima di affrontare un caso. La lotta contro le zanzare e le arbovirosi rappresenta una sfida sempre più complessa per l’Italia e il mondo intero. Con il cambiamento climatico, l’evoluzione delle specie di zanzare e l’intensificarsi dei viaggi internazionali, le malattie trasmesse da questi insetti sono destinate a rimanere una minaccia costante. Tuttavia, attraverso strategie di contenimento, sorveglianza e collaborazione tra enti pubblici e privati, è possibile proteggere la salute pubblica e ridurre al minimo il rischio.
Giorgio Chiaranz, consigliere nazionale AIDPI