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Qualità dell’aria in albergo

Fra gli aspetti che l’impianto di climatizzazione di una struttura ricettiva deve essere in grado di soddisfare c’è la qualità dell’aria interna, fattore fondamentale per il raggiungimento del comfort ottimale: è quindi necessario disporre di un sistema che assicuri un adeguato ricambio dell’aria nella struttura. Nello specifico, bisogna tener presente che un hotel è caratterizzato da aree differenti (camere, cucine, ristoranti, palestre, piscine, sale congressi, ecc.), ognuna delle quali presenta esigenze diverse in merito.

Per calcolare la portata d’aria esterna da immettere in un ambiente, si fa riferimento alla UNI 10339: gli impianti, secondo questa norma, devono assicurare un quantitativo d’aria esterna almeno pari a specifici valori minimi, che variano a seconda della destinazione d’uso dei locali. Inoltre, il sistema deve garantire una filtrazione minima dell’aria e la movimentazione della stessa, con velocità fissata entro limiti precisi. In genere, per consentire il rinnovo dell’aria negli ambienti e permettere un’adeguata umidificazione e deumidificazione, gli alberghi sono dotati di un impianto di aria primaria che ha come perno centrale unità di trattamento dell’aria (UTA). Come abbiamo visto, il sistema è costituito da canali e griglie per l’estrazione dell’aria viziata, da canali e bocchette per distribuire l’aria pulita e da un sistema di ventilazione. Il compito dell’unità di trattamento dell’aria è quello di purificare l’aria, grazie ai filtri, e di portarla ai giusti livelli di umidità e di temperatura prima di reimmetterla nell’edificio. Di frequente, le UTA sono dotate anche di recuperatore di calore che ne incrementa le prestazioni energetiche.

Favorire il ricambio dell’aria

Fra gli aspetti che l’impianto di climatizzazione di una struttura ricettiva deve essere in grado di soddisfare c’è la qualità dell’aria interna, fattore fondamentale per il raggiungimento del comfort ottimale: è quindi necessario disporre di un sistema che assicuri un adeguato ricambio dell’aria nella struttura. Nello specifico, bisogna tener presente che un hotel è caratterizzato da aree differenti (camere, cucine, ristoranti, palestre, piscine, sale congressi, ecc.), ognuna delle quali presenta esigenze diverse in merito.

Per calcolare la portata d’aria esterna da immettere in un ambiente, si fa riferimento alla UNI 10339: gli impianti, secondo questa norma, devono assicurare un quantitativo d’aria esterna almeno pari a specifici valori minimi, che variano a seconda della destinazione d’uso dei locali. Inoltre, il sistema deve garantire una filtrazione minima dell’aria e la movimentazione della stessa, con velocità fissata entro limiti precisi. In genere, per consentire il rinnovo dell’aria negli ambienti e permettere un’adeguata umidificazione e deumidificazione, gli alberghi sono dotati di un impianto di aria primaria che ha come perno centrale unità di trattamento dell’aria (UTA). Come abbiamo visto, il sistema è costituito da canali e griglie per l’estrazione dell’aria viziata, da canali e bocchette per distribuire l’aria pulita e da un sistema di ventilazione. Il compito dell’unità di trattamento dell’aria è quello di purificare l’aria, grazie ai filtri, e di portarla ai giusti livelli di umidità e di temperatura prima di reimmetterla nell’edificio. Di frequente, le UTA sono dotate anche di recuperatore di calore che ne incrementa le prestazioni energetiche.

Cristina Cardinali

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