Il futuro delle imprese di pulizia e del Facility Management
“L'industria delle pulizie è un importante motore di sviluppo economico, fornisce numerosi posti di lavoro e favorisce l'integrazione sociale”. A colloquio con Miguel Caramello-Alvarez, da poco eletto alla guida dell'Associazione Europea dei servizi di pulizia e facility management
Cambio al vertice di EFCI, l’Associazione Europea dei servizi di pulizia e facility management ha infatti un nuovo Direttore Generale: Miguel Caramello-Alvarez, che ha raccolto il testimone dal bravo Matteo Matarazzo. Lo abbiamo intervistato, a pochi giorni dalla sua elezione, nel suo ufficio in Rue Belliard – 205, presso la sede di Bruxelles, per conoscere il suo punto di vista su alcune problematiche che investono il presente e il futuro del nostro settore in Europa, raccogliendo anche qualche anticipazione sui suoi programmi di lavoro. Originario dell’Argentina, con alle spalle una qualificata formazione anche in Italia, il nostro interlocutore è un affermato avvocato, esperto in materia di regolamentazione e concorrenza, con una particolare attenzione al diritto del trasporto ferroviario europeo e internazionale, al diritto della concorrenza e agli appalti pubblici.
Lei, come avvocato, possiede una forte competenza in materia di diritto alla concorrenza e agli appalti pubblici: crede che nel settore delle pulizie e Facility questa sua esperienza potrà essere valorizzata svolgendo il ruolo di direttore generale EFCI?
“Assolutamente sì. Il settore delle pulizie e delle strutture, proprio come quello dei trasporti, opera in un ambiente fortemente regolamentato, qualcuno potrebbe addirittura dire eccessivamente regolamentato. La mia esperienza in materia di diritto della concorrenza e di appalti pubblici mi aiuterà a lottare per ottenere pratiche di mercato eque e a sostenere politiche a vantaggio dei nostri soci. Mi propongo di sfruttare la mia esperienza legale per affrontare le sfide normative, migliorare l’accesso al mercato e promuovere una concorrenza leale all’interno del settore”.
Il quadro delle Associazioni europee che si riconoscono in EFCI è estremamente composito e differenziato: quali sono, a suo avviso, i punti che rappresentano il vero comune denominatore tra realtà che hanno vissuti diversi?
“I denominatori comuni tra le nostre diverse realtà associative sono l’impegno verso elevati standard di servizio, l’enfasi su pratiche di lavoro eque, la spinta all’innovazione e alla sostenibilità. Indipendentemente dal loro background specifico, tutte le associazioni associate condividono la dedizione a migliorare la qualità e la professionalità del settore delle pulizie. Questi valori condivisi saranno il nostro fondamento mentre lavoriamo insieme per affrontare sfide comuni e perseguire obiettivi collettivi”.
Quali sono, a suo parere, gli obiettivi prioritari che a breve e medio termine la Federazione Europea dovrà portare avanti con i nuovi Organismi Direttivi dell’Unione Europea, dopo la recente consultazione elettorale, nell’interesse delle associazioni e delle imprese associate?
“Nel breve e medio termine, i nostri obiettivi prioritari dovrebbero includere la promozione di quadri normativi favorevoli che supportino la crescita e la sostenibilità del nostro settore, il rafforzamento dell’integrazione della salute pubblica, promuovendo l’importanza dei servizi di pulizia e la revisione delle norme sugli appalti pubblici per rispondere meglio alle esigenze dei servizi ad alta intensità di lavoro. Inoltre, dobbiamo concentrarci sul sostegno alle pratiche più ecologiche e sul miglioramento del riconoscimento e della formazione della nostra forza lavoro per elevare lo status del settore”.
Il recente Manifesto presentato da EFCI prima delle elezioni europee ha posto importanti obiettivi alla classe politica chiamata a guidare il Parlamento e l’Unione Europea: quali, in particolare, le stanno maggiormente a cuore?
“Il punto al quale tengo maggiormente è il contributo economico e sociale dell’industria delle pulizie. Questo settore è un importante motore di sviluppo economico, fornisce numerosi posti di lavoro e favorisce l’integrazione sociale. Evidenziare e sostenere questo contributo è essenziale, poiché non solo va a beneficio dell’industria, ma migliora anche l’economia in generale e la coesione sociale”.
Come vede il futuro delle imprese di pulizia e del Facility Management in Europa? Quali opportunità e criticità?
“Il futuro delle imprese di pulizia e di facility management in Europa è promettente, con numerose opportunità di crescita e innovazione. L’adozione della tecnologia, come l’automazione e le soluzioni di pulizia intelligenti, può migliorare significativamente l’efficienza e la qualità del servizio. Tuttavia, le criticità includono la gestione delle complessità normative, la gestione della carenza di manodopera e la garanzia di pratiche sostenibili. Affrontando in modo proattivo queste sfide, il settore può continuare a prosperare e contribuire positivamente all’economia europea”.
Maurizio Pedrini