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Rinnovo CCNL Multiservizi e revisione dei prezzi

Il rinnovo del Contratto porterà delle novità dal punto di vista normativo ed economico, con quest’ultimo aspetto che si tradurrà in un significativo aumento del costo del lavoro. Urge quindi applicare il meccanismo di revisione prezzi previsto dal nuovo Codice dei Contratti pubblici per adeguare i valori di mercato ai livelli dei salari

Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del Settore Multiservizi andrà in scadenza il 31 dicembre 2024, quindi tra circa 6 mesi: il tavolo di confronto tra le organizzazioni datoriali e sindacali ha iniziato a riunirsi già dallo scorso autunno e a fine giugno è stata presentata la piattaforma di rinnovo, nella quale sono state avanzate dai sindacati delle richieste molto significative sia sulla parte normativa che sul piano economico. Dal lato normativo si parla di riforma del lavoro supplementare, potenziamento della bilateralità (soprattutto nel Fondo Sanitario), migliori tutele contro la violenza di genere, e un ragionamento sulla conciliazione dei tempi di vita e i tempi di lavoro, solo per citare le richieste più importanti; rispetto invece agli aumenti salariali ipotizzati dalle organizzazioni sindacali, si chiede di riconfermare e di rendere stabile il meccanismo di recupero della differenza tra Ipca preventivata e Ipca consuntivata, previsto nel rinnovo del maggio 2021 del CCNL. Si tratta, in estrema sintesi, di effettuare un conguaglio – alla luce del tasso Ipca che verrà certificato dall’Istat nel mese di luglio 2025 – tra quanto preventivato (3,9%) nell’accordo di rinnovo di maggio 2021 e il Consuntivo Ipca degli anni di vigenza del Contratto Collettivo (2021-2024). 

Aumento dei costi

Va ricordato che l’ultimo dato di consuntivo Ipca ufficializzato il 7 giugno 2024 dall’Istat certifica un valore per il 2023 del 6,9%, che va ad aggiungersi al 6,6% registrato nell’anno precedente. Si tratta di una cifra finale di aumento del costo del lavoro potenzialmente molto significativa a carico delle imprese, soprattutto in un settore labour intensive, come quello del multiservizi, dove il costo del personale è quello di gran lunga maggioritario che un’azienda deve sostenere: è facile ipotizzare che l’attuale condizione di mercato del settore multiservizi non consenta per le imprese di assorbire immediatamente un aumento così considerevole del costo del lavoro, auspicando un adeguamento dei prezzi per il mercato pubblico il più rapido e coerente possibile rispetto a quelli che potrebbero essere i nuovi valori economici del contratto, così da mettere le imprese nelle condizioni di reggere l’impatto dell’aumento del costo della manodopera. La questione dei salari della manodopera si inserisce nel contesto del più ampio problema della carenza di personale, aspetto visibile che si qualifica tra le principali difficoltà per le imprese, causata sia da livelli bassi degli stipendi che da una percezione dello status del lavoro nelle pulizie tuttora ancorata a pregiudizi del passato. 

Revisione dei prezzi

Sul fronte dell’adeguamento dei valori di mercato ai livelli dei salari, in ogni caso, si attende da tempo un meccanismo di revisione prezzi, ora obbligatorio nel nuovo Codice dei Contratti pubblici, ma di fatto ancora inapplicato, non essendo ancora stati definiti gli indici che permettano di concretizzare degli automatismi: poter adeguare i contratti stipulati con le pubbliche amministrazioni ai costi attuali e soprattutto futuri – rincarati per via della spirale inflazionistica e degli aumenti di energia e materie prime – significa contribuire ad aumentare gli stipendi dei lavoratori, la qualità dei servizi e la sostenibilità economica delle imprese. Affinché cambi la percezione e le condizioni di lavoro, serve una politica governativa che aiuti le imprese a trovare nuovi operatori, magari implementando l’utilizzo delle quote di lavoratori extra UE e rafforzando –  da ultimo ma non certo meno importante – la comunicazione rispetto all’importanza e alla dignità che ha assunto e assumerà sempre di più operare nel settore delle pulizie, come si è visto anche nei tristi tempi della pandemia, dando il giusto riconoscimento e valore al know how, alle innovazioni tecnologiche e alle professionalità di un settore essenziale per la vita, la sicurezza e la salute dell’intera collettività.

 

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