Cultura del lavoro, della sicurezza e della formazione
Per qualificare il lavoro e i lavoratori e per premiare le imprese che sono più rispettose della cultura del lavoro corretto, assume urgenza e centralità il recepimento da parte del settore delle pulizie del nuovo accordo Stato Regioni sulla Sicurezza sul lavoro, che avrebbe dovuto essere emanato già nei mesi scorsi
Il settore delle pulizie si caratterizza, soprattutto nella percezione dell’opinione pubblica – ma anche nella sostanza – come un ambito nel quale l’intensità di manodopera è assolutamente centrale nell’attività: proprio per valorizzare questo aspetto è necessario che ci si svincoli da certi luoghi comuni legati alle definizioni di “lavoro povero” e simili, restituendo dignità a tutte le imprese e ai lavoratori che quotidianamente svolgono un servizio prezioso per le comunità in cui operano. Per dare seguito a questi concetti, è necessario mettere in campo alcuni percorsi, sia per qualificare il lavoro e i lavoratori, che per premiare le imprese che sono più rispettose della cultura del lavoro corretto. A tal proposito assume urgenza e centralità il recepimento da parte del settore delle pulizie del nuovo accordo Stato Regioni sulla Sicurezza sul lavoro, che avrebbe dovuto essere emanato già nei mesi scorsi.
L’aspetto della sicurezza non può non essere condiviso da tutti coloro che operano in questi ambiti, ma deve anche trovare poi applicazione concreta nelle attività pratiche. Oltre a questo aspetto, si deve valorizzare nel rinnovo del Ccnl Multiservizi, la riscrittura della parte normativa inerente alla sicurezza sul lavoro, cercando di entrare nel merito merceologico e favorendo un progresso delle prassi attuali, dato che il settore delle pulizie non è esente da patologie infortunistiche. Sul piano della formazione si innestano poi altri ragionamenti: innanzitutto monitorare di più e meglio che la formazione generale e specifica venga effettivamente impartita ai lavoratori, e che questa venga poi certificata. Su questo fronte va evidenziato l’ottimo lavoro fatto da Onbsi con Inail negli ultimi anni; un modello di formazione finanziata che andrebbe implementato, anche pianificando analoghe attività su materie che non siano di esclusiva pertinenza della formazione sulla sicurezza per mezzo dei fondi interprofessionali.
Da ultimo, potrebbe essere un’occasione importante quella del prossimo bando del Fondo Nuove Competenze, che sarebbe il terzo, e che è un pilastro del Programma nazionale Giovani, donne e lavoro e promosso dal Ministero del lavoro. La Conferenza permanente per i rapporti tra Stato, Regioni e Province autonome, nella seduta del 12 settembre 2024, ha in ogni caso espresso parere favorevole sullo schema di decreto relativo al Fondo nuove competenze, che permette alle imprese di adeguare le competenze dei propri lavoratori, destinando parte dell’orario di lavoro alla formazione.
Le ore di stipendio del personale in formazione ricordiamo che sono a carico del fondo.
La Conferenza ha proposto di modificare l’articolo 5 dello schema di decreto per ridurre i tempi di attuazione e garantire una gestione più efficiente delle risorse sostituendo il parere delle Regioni sui progetti formativi delle imprese con un “flusso informativo” con il quale il Ministero del lavoro invierà alle Regioni l’elenco delle domande del Fondo nuove competenze approvate.
a cura del Dott. Nicola Comunello, Responsabile del Settore Pulizie, Servizi Integrati e Facility Management di Legacoop Produzione e Servizi