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Infestanti e strategie di lotta in zootecnia

Un pest management efficace è un aspetto cruciale per garantire la salubrità dei prodotti e mantenere il benessere degli animali allevati, fattori imprescindibili per la stabilità economica dell'azienda agricola

La zootecnia italiana, diversificata e radicata in ogni regione del Paese, affronta oggi una sfida cruciale: la gestione degli infestanti. Mosche, roditori e parassiti vari non sono soltanto un fastidio, ma veri e propri vettori di malattie che compromettono la salute degli animali, la sicurezza degli alimenti e la redditività delle aziende agricole. In questo contesto, un piano di pest management strutturato è indispensabile per garantire ambienti salubri, contenere i rischi e tutelare il benessere animale.

Parassiti e roditori possono causare una diminuzione dell’appetito, alterare lo stato immunitario degli animali e ridurre le produzioni di latte, carne o uova. Non solo: sono spesso responsabili della trasmissione di malattie gravi come la leptospirosi, la salmonellosi o la West Nile disease, con ricadute pesanti anche sulla salute dei lavoratori e sulla sicurezza alimentare. L’adozione di protocolli di biosicurezza efficaci rappresenta quindi una priorità strategica.

Un approccio integrato per risultati duraturi

Contrastare gli infestanti non può ridursi a trattamenti chimici isolati. Un approccio realmente efficace integra misure preventive, igiene ambientale, tecniche biologiche e controllo mirato. È fondamentale osservare le dinamiche ecologiche dell’ambiente zootecnico: agire solo con metodi di eliminazione diretta può avere effetti brevi, mentre intervenire sulla capacità portante dell’ambiente, riducendo le risorse disponibili per i parassiti, consente risultati più stabili nel tempo.

Questo significa modificare spazi, accessi, gestione del verde, delle acque e dei residui organici, in modo da rendere gli ambienti ostili alla proliferazione dei parassiti. Quando questi accorgimenti sono combinati a tecniche attive, come l’uso di trappole moderne o sistemi digitali di monitoraggio, l’efficacia della lotta aumenta notevolmente, riducendo la necessità di interventi correttivi drastici.

Roditori e mosche: due nemici da conoscere

Topi e ratti, se non identificati correttamente, possono eludere i controlli. Ogni specie ha abitudini diverse e richiede strategie mirate. Un’indagine ambientale accurata è il primo passo per ridurre la loro presenza e prevenire la colonizzazione degli spazi. La gestione mirata del cibo e dei rifugi è altrettanto essenziale, anche in combinazione con trappole a cattura singola o multipla.

Le mosche, invece, trovano terreno fertile in ambienti ricchi di letame e mangimi. La lotta moderna non si basa più su trattamenti adulticidi ripetuti, oggi non più autorizzati in presenza di animali. Si predilige una strategia integrata che include la gestione del letame, l’uso di trappole attrattive, l’applicazione di esche zuccherine e l’introduzione di larvicidi biologici e insetti utili. L’obiettivo è ridurre la pressione biologica e spezzare il ciclo vitale delle infestazioni.

Il ruolo strategico della prevenzione

La prevenzione è sempre l’opzione più efficace e sostenibile. Solo in caso di emergenza si ricorre a trattamenti adulticidi, che vanno però seguiti da una revisione attenta del piano di gestione infestanti per evitare recidive. Ogni intervento deve essere parte di un percorso dinamico, adattato alle variazioni stagionali e strutturali degli allevamenti.

Una gestione moderna degli infestanti non può quindi prescindere da un approccio sistemico. Agire in modo preventivo, informato e integrato significa proteggere la salute degli animali, garantire la sicurezza alimentare e rafforzare la competitività dell’impresa agricola. Perché in un allevamento efficiente, ogni dettaglio conta, e la lotta agli infestanti è uno degli aspetti più determinanti.

Francesco Nicassio e Francesco Fiorente, dottori forestali esperti in gestione integrata degli infestanti


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