Igiene e Ambiente - Disinfestazione

Lotta ai muridi in ambiente urbano

L’approccio metodologico per una corretta gestione di ecologia urbana rivolta al controllo della popolazione murina

di Michele Ruzza*, Silvia Fortuzzi e Davide Pasqualini**

È fuor di dubbio che la tutela del territorio cittadino di una città (grande o piccola che sia) comporta una serie di problematiche singolarmente complesse, figuriamoci come le cose si complicano dovendole integrare, mai come nel mondo della derattizzazione vale il detto: fra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.

I prerequisiti tecnico-scientifici

Partiamo da quelli più semplici, la conoscenza della bio-etologia delle specie bersaglio (nel nostro caso topi e ratti, nutrie, senza escludere la conoscenza del fenomeno del randagismo: soprattutto felino).

La perfetta padronanza delle risorse necessarie (tipo di esche e tossicologia dei p.a., tipologia delle mangiatoie di sicurezza, per citarne alcune). Aspetti igienico sanitari connessi anche in funzione della Sicurezza a 360°.

Aspetti gestionali

Conoscenza del territorio e relativa cartografia correlati a programmi di raccolta ed elaborazione dati. Flussi di informazione il più possibile in tempo reale. Struttura aziendale adeguata e allenata a dialogare con l’Ente pubblico e con la Cittadinanza. Per tornare al detto “fra il dire e il fare…” la realizzazione dell’IPM è uno degli aspetti fondamentali, ma essendo basato sui rapporti umani, interpersonali e professionali più che sulle istanze di principio è facile intuirne la delicatezza. Senza trascurare che ogni funzione sente (o dovrebbe) sentire il peso delle responsabilità.

Aspetti legali

Vi sono leggi cogenti a volte fra loro contrastanti o non perfettamente in sintonia, consuetudini, norme volontarie di non facile attuazione che devono tradursi in disciplinari spesso non circostanziati o non coerenti con le risorse economiche a disposizione.

Media e divulgazione

Mai come oggi qual si voglia scelta strategica trova spunti di critiche a volte astiose supportate da informazioni, che dire fantasiose è eufemistico, ampliate dai mezzi di comunicazione e dai social.

Piano di lavoro

A nostro avviso (basato su una notevole casistica) le linee guida dovrebbero basarsi sulla razionale divisione del territorio in modo da razionalizzare l’organizzazione del lavoro.

Postazioni fisse (solo nelle aree ad alto rischio)

È un punto assai critico [CP] è necessario eseguire una revisione razionale del territorio con l’obiettivo di creare una rete di punti esca che dovranno restare attive e sotto controllo; realtà che per peculiari (e ben specificate dal “responsabile”) ragioni debbano essere mantenute in deroga alle linee guida recentemente introdotte dall’Istituto Superiore di Sanità. Tale rete di punti esca dovrà essere monitorata, controllata e, se necessario, adeguata all’evolversi delle situazioni secondo precisi protocolli attuativi.

Postazioni provvisorie (su segnalazione o in conseguenza di monitoraggi o situazioni contingenti)

Data la vastità territoriale di una città e il suo evolversi (ad esempio per aperture cantieri o riscontri di discariche abusive) nasce la necessità di realizzare punti esca che o dovranno essere rimossi al cessare dell’emergenza o inseriti nella rete delle postazioni fisse.

È un punto in cui la tempestività e flessibilità organizzativa (CCP) diventano risolutive di criticità che, se trascurate, con il passare del tempo saranno sempre più ingestibili.

Corretta gestione

L’approccio metodologico per una corretta gestione di ecologia urbana rivolta al controllo della popolazione murina è giocoforza l’incontro armonico di più competenze che devono confluire verso l’obiettivo di eliminare o diminuire al massimo possibile il rischio igienico-sanitario e di immagine di una città. Come abbiamo anticipato fra il dire e il fare c’è di mezzo il mare per cui oseremmo sottolineare l’importanza di chiarire (in modo reciproco) le responsabilità di ogni figura professionale coinvolta e l’importanza di introdurre protocolli e istruzioni operative atte a eliminare il più possibile punti di attrito (CP), anzi favorendo la collaborazione (CCP).

* Direttore Tecnico Pest Control di Gico Systems

** Ufficio Tecnico Pest Control di Gico Systems

 

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