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Lotta ai parassiti in un ospedale

di Chiara e Graziano Dassi

“Si fa presto a dire ospedale”, ma in una realtà ospedaliera bolognese si effettuano in media ogni anno 18 milioni di analisi cliniche (poco meno di 50.000 al giorno festività comprese). 

La cosa ci appare fantascientifica alla luce del fatto che per noi è necessaria un’oretta per una identificazione entomologica di media difficoltà. In un altro presidio ospedaliero leggiamo che ci sono 55.000 ricoveri all’anno più 15.000 day hospital. Non abbiamo voluto indagare sul numero di pasti erogati, ma a occhio e croce in un ospedale di medie dimensioni si servono qualcosa come 1.000.000 di pasti all’anno. 

E quale sarà il montante ore per le pulizie? E per le manutenzioni ordinarie? Nel rileggere questi numeri confessiamo che approcciarci a una valutazione critica delle risorse tecniche per i servizi di disinfestazione ci pone in una prospettiva di nicchia, ma per quanto piccola è pur sempre di grande importanza igienico-sanitaria. Per cui merita tutta la nostra attenzione.

I PARASSITI

Una elencazione completa non rientra nelle nostre finalità ma ci limitiamo a indicare fra i vertebrati: Rattus norvegicus, Rattus rattus, Mus domesticus e Columba livia (varietà domestica) e fra gli invertebrati le blatte (Blattella germanica, Blatta orientalis, Periplaneta americana, Supella longipalpa, con segnalazioni di Ectobius spp e di Polyphaga aegyptiaca, quest’ultima da confermare). Egual rigore sistematico dovrebbe essere riservato alle zanzare (soprattutto in funzione del loro aumentato peso come vettori di virus e la presenza di specie esotiche), alle formiche, alle vespe, ai ragni, eccetera. Ma per restare “realistici” basterebbe ogni anno migliorare i nostri monitoraggi e relative indagini.

LE ATTREZZATURE

È nostra convinzione che l’utilizzo di attrezzature per la distribuzione di PMC e Biocidi meriterebbe maggiore attenzione. Solo con attrezzature in grado di garantire portate rigorosamente regolabili e costanti nel tempo si possono garantire dosaggi unitari coerenti con le specifiche necessità localizzate precisione. 

Lampade

In commercio si trovano molti modelli di trappole in grado di poter effettuare sia interventi di trap test sia di mass trap per determinare (chi <> quanti <> dove) da cui derivare interventi di lotta mirata e calendari di lotta guidata. Ricordiamo che il mass trapping è utilizzato posizionando un numero di trappole adeguato a diminuire l’infestazione in modo statisticamente significativo.

Attrezzature complementari

Ci limitiamo a indicare per gli insetti le zanzariere e le barriere a frange, le spazzole da applicare alle porte per impedire il passaggio dei parassiti e i sigillanti (dal semplice stucco francese alle più sofisticate resine; l’importante è che asciugandosi non diminuiscano di volume). Per entrambe queste categorie vi sono innumerevoli modelli non tutti professionali. Inoltre, soprattutto per le zanzariere, i disciplinari devono contemplare la loro corretta manutenzione.

Per i roditori si segnalano gli innumerevoli modelli di mangiatoie (la vastità dell’offerta comporta scelte oculate), trappole a scatto e trappole a cattura multipla (da preferirsi quelle con gestione del funzionamento in remoto).

Anche per i piccioni vi è un’offerta di dissuasori dalle numerose fogge (sottolineiamo che queste risorse rappresentano una percentuale di costo irrisoria rispetto alla loro messa in opera per cui scegliere materiali di basso costo non è sicuramente una scelta economica!). A complemento dei dissuasori vi sono reti, fili ballerini, sistemi elettrostatici (molto efficaci), l’uso di mais addizionato con Nicarbazina (il principio attivo farmacologico che interferisce sulla schiusa delle uova, registrato come specialità veterinaria) che troverebbe in alcuni casi particolari un utile abbinamento alle Torri piccionaie.

PMC e Biocidi

Sovente, per questa classe merceologica, viene indicata nei capitolati il principio senza un’adeguata specificazione del tipo di formulazione. È nostro convincimento invece che il tipo di formulazione abbia pari importanza rispetto al p.a. 

A supporto della nostra tesi ricordiamo che un principio attivo privo di azione residuale possa avere efficacia per più giorni se in formulazione microincapsulata. Che un principio attivo ad azione residuale possa perdere la sua efficacia se pur microincapsulato venga utilizzato in un ambiente pulverulento. Che un qual si voglia principio attivo riesca ad esplicare meglio la sua azione se distribuito su una superficie molto assorbente in formulazione flowable. Che in certe condizioni limite l’uso delle polveri secche sia la più adeguata alla bisogna. Terminiamo rimarcando (soprattutto per i rodenticidi) che un fattore fondamentale è l’appetibilità dell’esca soprattutto se posizionata in aree dove esiste una competizione alimentare. Vale anche per i gel anti-blatte e le esche anti-formiche.

Un breve accenno ai nuovi formulati a base di piretrine naturali (piretro) prive di PBO (l’antiossidante-stabilizzante): queste formulazioni sono all’avanguardia, ma presuppongono specifiche istruzioni operative. Cosa che ci consente di ribadire il dover rispettare le istruzioni riportate in etichetta. 

Si sono elencate a volo radente le classi merceologiche che costituiscono le fondamenta di una buona disinfestazione. Non vi era la volontà e neppure la possibilità di fare una elencazione esaustiva, vale però il principio generale che i criteri esposti entrino nei capitolati e/o nelle offerte di servizio affinché i contratti che ne derivano siano veritieri e adeguati alle necessità.

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