Prima PaginaScuole: pulizia e sicurezza

Qualità dell’aria a scuola. Dove siamo rimasti?

Il problema dell’aria negli ambienti scolastici è emerso con forza, come ben sappiamo, durante la pandemia. Da allora, però, sembra proprio che l’orologio del tempo si sia fermato

Il problema dell’aria negli ambienti scolastici è emerso con forza, come ben sappiamo, durante la pandemia. Da allora, però, sembra proprio che l’orologio del tempo si sia fermato, infatti il Legislatore e il MIUR non hanno più affrontato questo importante problema, lasciando ai Dirigenti Scolastici tutta una serie di compiti, incombenze e responsabilità a cui assolvere, senza disporre di finanziamenti e nemmeno di strumenti operativi. Abbiamo incontrato la dottoressa Paola Bortoletto, presidentessa dell’ANDISAssociazione Nazionale Dirigenti Scolastici, per registrare la sua preziosa testimonianza.

Quanto è sentita dall’Associazione di Dirigenti che lei rappresenta, e dalla categoria in generale, questa complessa e delicata tematica?

“La pandemia da Covid-19 ha messo in piena evidenza il problema della qualità e salubrità dell’aria, che anche in assenza di eventi così pervasivi, risulta di rilevante risoluzione per il benessere e la salute, intesa nel senso più positivo del termine dall’OMS come ‘uno stato di totale benessere fisico, mentale e sociale’, degli studenti e di tutto il personale che nella scuola vive e lavora quotidianamente. Da qui l’importanza dell’immissione di aria esterna non solo per limitare il contagio per via aerea. L’inquinamento dell’aria indoor e il comfort microclimatico sono aspetti determinanti, particolarmente importanti per la salute di studenti, lavoratori e per i gruppi più vulnerabili quali bambini, adolescenti e soggetti allergici e asmatici. Numerosi studi confermano il ruolo di alcuni inquinanti biologici e chimici nel provocare reazioni allergiche, crisi asmatiche e disturbi respiratori, specie nei bambini. È un tema che ci ha visti in prima linea come dirigenti dell’ANDIS per richiedere risorse e soluzioni, a partire dal lungo periodo pandemico. Oggi, però le incombenze legate alla gestione ordinaria e a quella straordinaria del PNRR, ci hanno allontanato dal problema che rimane, ma purtroppo non ha più il ‘mordente’ degli scorsi anni.”

Ora, in effetti, si ha la sensazione che tutto sia tornato nel dimenticatoio. Perché?

“I Ds sono oberati da incombenze continue e da uno stringente cronoprogramma legato al PNRR, con azioni che vanno dall’acquisto di strumenti digitali alla formazione degli studenti e del personale sulle STEM e sul multilinguismo, dall’orientamento alla formazione sul digitale, alla lotta alla dispersione, senza dimenticare l’onnipresente questione della sicurezza degli edifici scolastici; la problematica, assai cogente all’epoca, della qualità dell’aria si è allentata, anche perché sta alla lungimiranza degli amministratori degli EE.LL. intervenire sugli edifici, vista la normativa. Durante e subito dopo il periodo pandemico molto è stato fatto, pensiamo alla regione Marche, al Comune di Brescia, a numerosi Comuni della provincia di Padova che hanno installato dispositivi e sistemi di VMC, solo per citarne alcuni, oltre a tante scuole che hanno utilizzato i fondi ministeriali per allestire aule magne, laboratori, aule con dispositivi di purificazione e aerazione. I costi per i sistemi di Ventilazione Meccanica Controllata però sono rilevanti e, di conseguenza, non sempre fattibili.”

I Dirigenti scolastici hanno chiesto più volte a Governo e Ministero di agire a livello di sistema: quali sono state finora le risposte da parte governativa?

“Le raccomandazioni sono state molte in tal senso, ma siamo ancora lontani da una logica che preveda un approccio razionale e programmatico, con la pianificazione degli interventi. A suo tempo, fin dall’inizio della pandemia l’Andis aveva chiesto al Governo e al Ministero di agire a livello di sistema, avviando un serio e programmato intervento per contrastare i contagi, come l’installazione nelle scuole di sistemi di ventilazione meccanica, che risultano efficaci. L’Andis propone un approccio multifattoriale e non al ribasso. Il fatto poi di investire i dirigenti della richiesta alle autorità competenti di effettuare i monitoraggi sulla qualità dell’aria indoor è apparsa, fin da subito, pura utopia, dato che i Dipartimenti di prevenzione delle Asl sono in affanno e le Arpa dichiarano di non essere preposte a tale compito. In molti casi, come previsto dalla norma, è stato chiesto alle Asl di misurare la qualità dell’aria ma purtroppo le risposte sono state esigue, anche perché la cosa poteva essere fatta a campione: in Italia abbiamo circa quarantamila edifici scolastici. Sappiamo che non si può fare tutto e subito, ma un investimento più convinto sul tema della qualità dell’aria nelle scuole, un intervento deciso in tale direzione farebbe davvero la differenza nel malaugurato caso in cui ci trovassimo a dover affrontare un’altra pandemia, come quella che abbiamo vissuto”.

Il Ministero ha raccomandato che “l’utilizzo dei dispositivi di sanificazione, purificazione e ventilazione sia preso in considerazione solo una volta che misure come la semplice ventilazione delle aule attraverso l’apertura delle finestre possa migliorare sensibilmente la qualità dell’aria”. Cosa pensa di questa proposta?

“L’abbiamo già chiarito: è una soluzione di comodo per non dover far controlli e non investire risorse; poi provi a pensare ai mesi freddi in alcune zone del Paese con relativo malessere di alunni e docenti e allo spreco di riscaldamento, in un tempo in cui l’ambiente ha bisogno di rispetto e cura. Ci hanno insegnato che bisogna areare i locali, certo, ma specie in classi numerose, senza più misure di distanziamento e diminuzione del numero di persone per aula, come la mettiamo?”

Il PNRR ha stanziato consistenti risorse per la scuola. I fondi sono stati ben spesi?

“I fondi stanziati dal PNRR sono molti, la maggior parte per l’edilizia: parliamo di quasi 1,2 miliardi per la costruzione di nuove scuole, 4,6 miliardi per asili nido e scuole dell’infanzia, 300 milioni per il potenziamento delle infrastrutture sportive, 600 milioni per le mense scolastiche, 3,9 miliardi per la messa in sicurezza e la riqualificazione delle scuole e 2,1 per aule innovative e laboratori. Cifre veramente importanti, ma Comuni e Province dovranno continuare a garantire gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria per evitare il deterioramento degli edifici, per la loro riqualificazione, compresa la salubrità dell’aria, e una continuità di fondi perché, come già detto poco sopra, parliamo di un patrimonio edilizio di circa quarantamila edifici: il 42% dei quali costruiti prima del 1976 e per il 26% non si sa proprio l’anno di costruzione. Lo stesso dicasi per le risorse che ogni anno mette a disposizione la Direzione generale per i fondi strutturali per l’istruzione, l’edilizia scolastica e la scuola digitale del Ministero dell’Istruzione e del Merito.”

I Dirigenti Scolastici che abbiamo interpellato hanno lamentato la carenza di indicazioni precise e la difficoltà di essere consigliati da tecnici e aziende competenti nella scelta delle tecnologie e dei prodotti, sempre compatibilmente alle risorse disponibili. Come si potrebbe agire, a suo parere, per aiutare la categoria in questo percorso? E per quanto concerne il tema dell’igiene, vi risulta che si stia agendo nella direzione auspicata?

“Il rischio è quello di cedere alle lusinghe del miglior venditore. Bisognerebbe ci fosse almeno in ogni provincia un team di esperti che consigli le soluzioni migliori per quell’edificio, perché le scuole e i suoi ‘abitanti’ non sono tutti uguali: da un bambino di due anni della sezione primavera con 15 compagni ad un liceale diciassettenne in una classe da 28 studenti, da una scolara della primaria in una classe da 25 ad uno studente di un Istituto professionale nel laboratorio di meccanica con altri 20 compagni la differenza è molta così come le soluzioni. In merito all’igiene, la pandemia ha fatto partire una serie di procedure e di buone pratiche che si stanno mantenendo all’interno delle scuole.”

Maurizio Pedrini

Mostra di più

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button

Adblock Detected

Please consider supporting us by disabling your ad blocker