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Manuale per la pulizia a scuola

Tutto quello che occorre sapere sulle caratteristiche delle attrezzature usate per una pulizia professionale efficace degli edifici scolastici

Quando si parla di pulizia professionale nelle scuole non si può non fare riferimento al manuale realizzato da AFIDAMP dedicato alla formazione del personale addetto al servizio di pulizia nelle scuole. È strutturato in modo da fornire, per tipologia di superfici (pavimenti, arredi e superfici verticali, servizi igienici) chiare e pratiche indicazioni sulle caratteristiche delle attrezzature usate e metodologie di intervento e a conclusione illustra gli indici di produttività, con una efficace simulazione del piano di lavoro nelle scuole.

In questo articolo riportiamo le chiare ed esaustive indicazioni sulle caratteristiche delle attrezzature usate nelle diverse fasi di pulizia.

ASPORTAZIONE POLVERE DAI PAVIMENTI

La scopatura a umido è un’operazione fondamentale e si effettua per eliminare lo sporco che non aderisce al pavimento, senza sollevare polvere. La scopatura a umido si può effettuare utilizzando:

Attrezzo + garza usa e getta. La garza è impregnata di olio minerale con elevato potere elettrostatico. Può essere bianca o colorata, di vari pesi e misure. La garza si utilizza fissata alla base di uno specifico attrezzo denominato scopa a trapezio o scopa lamellare. Sono disponibili attrezzi in svariate forme (di norma trapezoidale o rettangolare), misure (da cm 25 fino a oltre cm 100) e materiali (es. plastica, alluminio). La parte inferiore della base è costituita da lamelle flessibili lineari o ondulate che consentono di far aderire l’attrezzo al pavimento. Completano l’attrezzo il manico (preferibilmente telescopico per favorire la massima ergonomia) e lo snodo che collega il manico alla base.

Attrezzo + microfibra. Le proprietà della microfibra rendono tale materiale una valida soluzione per eseguire la scopatura a umido. Si utilizzano strisce rettangolari di microfibra (denominate mop piano o frangia in microfibra). La microfibra va posta sotto un attrezzo simile a quello utilizzato con le garze usa e getta, dal quale differisce per il sistema di fissaggio, costituito da strisce di velcro.

Attrezzo + frangia in cotone. La scopatura a umido con frangia prevede l’uso di frange a strisce rettangolari, in cotone o tessuto sintetico, ricoperte da corte frange. Misurano da 25 cm a 100 cm. Si fissano con il velcro o con tasche o con pinze a un supporto di plastica o a un’armatura metallica. Possono essere utilizzate rivestite a loro volta da una sottile garza in cotone.

L’aspirazione meccanica prevede l’utilizzo di un aspirapolvere, una macchina provvista di uno o più motori con turbina, che crea depressione (estrazione dell’aria) all’interno di un contenitore chiuso. La depressione, attraverso un tubo flessibile collegato al serbatoio, permette l’aspirazione di polvere e altre particelle da superfici di vario genere. L’aspirapolvere, generalmente, è costituito da quattro componenti o gruppi di componenti:

  1. A) Testata: contiene uno o più motori elettrici che fanno ruotare le turbine per la produzione del vuoto nel contenitore.
  2. B) Sistema filtrante: è il componente per mezzo del quale le polveri secche vengono separate dall’aria e trattenute per non essere reimmesse nell’ambiente. Esistono diverse tipologie di filtri: in tessuto (generalmente poliestere trattato termicamente) o a cartuccia (in carta, poliestere), hepa (filtro assoluto). Un ulteriore sistema di filtrazione e raccolta delle polveri è costituito dal sacco in carta (a uno o più strati) o in microfibra.
  3. C) Contenitore: è l’involucro sottovuoto che raccoglie il materiale aspirato. Può essere realizzato in metallo o in plastica.
  4. D) Tubo flessibile: collegato al contenitore di raccolta dello sporco e munito di bocchette, permette all’operatore di aspirare a distanza dall’apparecchio.
  5. E) L’aspirapolvere dispone sempre di accessori standard, che adempiono alla maggior parte degli utilizzi:

– tubo rigido, in alcuni casi curvo, per consentire all’operatore di raggiungere il pavimento restando in posizione eretta

– pennello, per l’aspirazione dello sporco più ostinato;

– lancia piatta, per fessure e punti nascosti;

– bocchetta polvere

Oltre agli accessori standard, l’aspirapolvere può essere dotato di ulteriori elementi, che ne modificano le prestazioni e ne ampliano gli ambiti di utilizzo, incrementandone l’efficienza nelle specifiche circostanze. Tra i più diffusi: elettrospazzola, per la pulizia della moquette, bocchetta per la pulizia dei termosifoni, bocchetta per la pulizia dei tessuti e degli imbottiti.

LAVAGGIO DEI PAVIMENTI

Il lavaggio manuale prevede l’utilizzo di mop, frange, frattazzo, carrello a due secchi.

Mop: è costituito da cordoncini di cotone, di materiale sintetico o di microfibra, lunghi da 30 cm a 50 cm, doppi, cuciti insieme. Alcune strisce sono cucite tra loro a 10 cm dall’estremità per evitare che si annodino mentre vengono utilizzate. Il mop si fissa a un manico che termina con una pinza o con una vite.

Frange:sono strisce rettangolari, in cotone, tessuto sintetico o microfibra, ricoperte da corte frange. Misurano da 25 cm a 100 cm. Si fissano con il velcro o con tasche o con pinze a un supporto in plastica o a un’armatura metallica.

Frattazzo: si tratta di una tavoletta in plastica, con impugnatura o manico, utilizzata con un tampone abrasivo (e panno) di diversa grana o durezza. Serve per pulire sporco incrostato o spazi non accessibili ai mop. Si utilizza anche nei bagni, soprattutto quelli di piccole e medie dimensioni. I tamponi abrasivi sono di vari colori, che definiscono la grana e la durezza: dal bianco meno aggressivo al nero più aggressivo.

Carrello a due secchi: è composto da un telaio con ruote e manico, due secchi (blu, per la soluzione detergente e rosso, per l’acqua sporca di recupero), una pressa orientata sul secchio rosso per strizzare mop o frangia.

Il sistema di lavaggio dei pavimenti con i carrelli mop consente di organizzare razionalmente il lavoro, in quanto tutti gli strumenti per il lavaggio sono trasportati dal carrello e di lavorare in maniera igienica, in quanto evita all’operatore di venire a contatto con mop e frange contaminate dallo sporco.

Il lavaggio meccanico prevede l’utilizzo di una lavasciugapavimenti, di una monospazzola + aspiraliquidi,

La lavasciugapavimenti, macchina automatica, a spinta o semovente, che lava e asciuga i pavimenti è composta essenzialmente da:

1 Testata lavante: costituita da una o più spazzole (piane o a rullo o dischi abrasivi), è l’organo che esercita l’azione lavante di tipo meccanico, utilizzando, oltre alle spazzole o ai dischi abrasivi, la soluzione detergente proveniente dal serbatoio della soluzione.

2 Tergipavimento (squeegee): costituito da un corpo solido di larghezza superiore alla testata lavante, serve per recuperare (tramite aspirazione) la soluzione detergente rilasciata dalla macchina in fase di lavaggio. Si compone di due o più lame di gomma che creano una camera aspirante. Può avere forma diritta, curva, a “V”.

3 Sistema aspirante: costituito da un motore di aspirazione che, creando depressione all’interno del serbatoio di recupero, consente al tergipavimento di aspirare la soluzione detergente.

4 Serbatoio della soluzione: vano all’interno del quale si immette acqua + detergente “A”, idoneo per il lavaggio dei diversi tipi di pavimento e dei diversi tipi di sporco da rimuovere.

5 Serbatoio di recupero: vano all’interno del quale si depositano le acque aspi-

rate dal tergipavimento “B”; il serbatoio di recupero è dotato di un dispositivo che ne consente lo svuotamento.

Il lavaggio meccanico con monospazzola e aspiraliquidi ha lo scopo di asportare lo sporco aderente dai pavimenti. Viene impiegato per pulizie di fondo su sporco tenace o superfici con ingombri. Questo metodo è particolarmente indicato per la deceratura dei pavimenti.

La monospazzola è una macchina con disco rotante a bassa, media e alta velocità, dotata di trasmissione a ingranaggi o a cinghia, di un serbatoio che contiene la soluzione lavante, di una spazzola piana, dal diametro che normalmente va dai 25 ai 55 cm o di un disco, trascinatore che si utilizza con dischi abrasivi, di durezza variabile secondo un codice colore, per le diverse tipologie di pavimenti e di interventi.

L’aspiraliquidi è una variante dell’aspirapolvere, indicato per l’aspirazione di liquidi. Ha una filtrazione nulla o bassa ed è dotato di un sistema (galleggiante) in grado di bloccare l’aspirazione quando il contenitore raggiunge il pieno di liquido.

 

PULIZIA DI ARREDI E SUPERFICI VERTICALI

Gli arredi, le superfici verticali e in generale tutte le superfici sottoposte a contatto (es. maniglie di porte, interruttori, davanzali interni) devono essere regolarmente sanificati mediante la spolveratura a umido utilizzando panni umidi o intrisi di soluzione detergente o disinfettante. Fondamentale è pertanto la scelta dei panni e il loro corretto utilizzo.

La qualità e di conseguenza il campo di impiego dei panni dipendono dalle materie prime di cui sono composti, dallo spessore e dal peso.

Cotone: panno in fibra naturale che viene tessuta tramite un intreccio di fili, disposti in senso orizzontale con altri disposti in senso verticale, secondo determinate evoluzioni. I fili verticali vengono chiamati comunemente “fili di ordito“, mentre quelli disposti in senso orizzontale sono detti “trama”. I panni in cotone, che sono i primi in ordine cronologico a essere stati impiegati, possono essere utilizzati sia asciutti che umidi.

Microfibra: é una fibra sottilissima, composta dalla combinazione di poliestere, poliammide e polistirene, dallo spessore 1500 volte inferiore a quello di un capello. Ogni fibra ha bordi spigolosi che raccolgono molto bene polvere e sporco, con un’azione capillare “microabrasiva”, che unitamente all’azione detergente, rimuove lo sporco grasso. Ha una struttura a labirinto che imprigiona lo sporco fino all’ultimo granello. Le dimensioni delle fibre del labirinto sono piccolissime (pochi millesimi di millimetro), per cui anche le gocce lasciate sulle superfici dal panno sono di conseguenza piccolissime e di rapida evaporazione, lasciando le superfici asciutte.

I panni in microfibra si lavano in lavabiancheria ad alta temperatura, con detergenti specifici non in polvere.

Lattice: panno la cui componente principale è costituita per lo più da una sostanza (il lattice appunto) che si estrae prevalentemente da alcune piante. Può essere anche sintetico e ha elevate proprietà assorbenti ottenute grazie a un particolare processo di fabbricazione. I panni in lattice hanno un notevole attrito con le superfici.

Microforato: panno per lo più in lattice con microforature che conferiscono scorrevolezza. Molto assorbente.

TNT: prodotto altamente tecnologico, è un panno in cui le fibre non sono intrecciate secondo la disposizione trama e ordito (quindi non sono tessute), ma sono accostate tra loro a caso e tenute insieme per frizione e/o coesione e/o adesione, in modo da creare una superficie compatta e continua, tipo tessuto. Il TNT viene utilizzato principalmente per panni usa e getta.

Spugna: i panni spugna si contraddistinguono per la loro superiore capacità assorbente, conferita dal materiale di cui sono composti: cotone e cellulosa. I panni spugna, grazie alla presenza di cellulosa, sono in grado di assorbire una maggiore quantità d’acqua, e molto più velocemente, rispetto agli altri panni. La presenza di cotone, invece, fa in modo che siano molto più resistenti e duraturi rispetto alla carta. Sono molto soffici e facili da sciacquare. Si utilizzano a umido. Alcuni panni spugna sono rinforzati con un tessuto a trama larga che aumenta la resistenza e la durata.

Il colore dei panni individua la destinazione e la modalità d’uso (vedi tabella codice colori).

Soluzione detergente

I detergenti sono una combinazione di sostanze chimiche in grado di distaccare lo sporco dalle superfici senza rovinarle. Sono composti da agenti tensioattivi ed emulsionanti, agenti sequestranti e vari sali per il controllo del pH e per migliorare alcune caratteristiche.

In funzione del loro impiego i detergenti possono essere classificati in:

‣ Cere / Emulsioni

‣ Deceranti

‣ Detergenti e shampoo per moquette

‣ Detergenti manutentori

‣ Detersolventi

‣ Detergenti acidi e disincrostanti

‣ Detergenti fortemente alcalini

‣ Detergenti combinati con cere (lavaincera)

‣ Prodotti per lo spray-cleaning

LAVAGGIO VETRI E PARETI LAVABILI

Vello tergivetro: formato da un telaio composto da una impugnatura e un supporto per il vello (tessuto o tessuto e abrasivo-non abrasivo). L’impugnatura e il supporto del vello possono essere uniti da uno snodo che consente di variare l’angolo. Il vello è disponibile in varie dimensioni (da 15 a 55 cm).

Tergivetro: è costituito da un’impugnatura (acciaio, alluminio, ottone, plastica e bicomponenti gomma/plastica) fissa o snodata; da una ganascia dentellata a molla, a viti, o a scatto; da un supporto amovibile (in alluminio, ottone o acciaio), in cui è alloggiata la lamina in gomma. Il tergivetro è disponibile in varie dimensioni (da 15 a 55 cm).

Panno: in tessuto o lattice.

Secchio: per soluzione detergente con o senza supporto interno per vello e tergivetro.

Cintura porta attrezzi

Raschietto: per la rimozione di sporchi molto aderenti al vetro.

Asta telescopica: per raggiungere i vetri in altezza.

Per la pulizia di vetrate esterne possono essere utilizzate anche attrezzature / macchinari specifici in grado di operare a grandi altezze ottimizzando i tempi di manutenzione.

SANIFICAZIONE DEI SERVIZI IGIENICI

Si prevede un lavaggio con panno e vaporizzatore

Per i panni è particolarmente raccomandato applicare il codice colore, destinando ogni colore a una zona precisa, per esempio:

– rosso: simbolo di pericolo, di zona a rischio, sarà utilizzato per le tazze e i sedili dei wc e per i bidet;

– blu: sarà utilizzato per le zone “umide”, ma senza rischi (lavandini, vasche, cabine doccia, rubinetteria, piastrelle)

– giallo: sarà utilizzato per le zone “asciutte”, come le lampade, le appliques ecc.

Anche per i vaporizzatori è bene adottare il codice colore, assegnando a ciascuno  un solo tipo di prodotto, per esempio:

– rosso: prodotto acido

– blu: prodotto neutro

Per qualsiasi ulteriore approfondimento è possibile rivolgersi alla segreteria dell’associazione AFIDAMP, scrivendo a divit@afidamp.it.

a cura di Cristina Cardinali

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