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Una panoramica sul pulito professionale

Abbiamo incontrato Alessandro Panico, della segreteria nazionale CEI SC59/61J, che coordina il Gruppo di lavoro Affari Internazionali in seno ad AFIDAMP, per compiere insieme una panoramica sulle varie tematiche di cui si sta occupando in rappresentanza dell’associazione

Partiamo dal bilancio del lavoro svolto da AFIDAMP per la promozione della certificazione relativa alla Regola di Categoria di Prodotto per Lavasciuga pavimenti secondo lo schema Made Green in Italy: è soddisfatto?

“Credo che il risultato si commenti da sé e sia sotto gli occhi di quanti conoscono e apprezzano il nostro settore. Sono stati premiati tanto lo sforzo di AFIDAMP, volto a promuovere modelli sostenibili di produzione e consumo, secondo le indicazioni della strategia definita dalla Commissione Europea, quanto la convinta e fattiva adesione delle società che hanno accettato di sposare la causa di scrivere la Regola offrendo così dei precisi benchmark di riferimento al mercato. Sono convinto che le aziende italiane, grazie a questo utile strumento,potranno senz’altro rafforzare l’immagine, il richiamo e l’impatto comunicativo dei prodotti ’Made in Italy’, al fine di sostenerne la competitività sui mercati nazionali e internazionali.”

Possiamo affermare che la Regola ha aperto la strada a una serie di “tavoli” di lavoro, assai stimolanti. Quali, in particolare?

“In effetti, le cose stanno proprio così. La nuova progettualità 2023-2024 che abbiamo intrapreso è variegata e di ampia portata. Il primo focus team al centro della nostra attenzione riguarda le Macchine Autonome e i Robot. Ci siamo messi al lavoro per definire alcune linee guida, a partire dalle lavasciuga pavimenti, ma con l’intento di estendere presto il nostro campo d’interesse anche alle spazzatrici stradali e alle aspirapolveri.Come ben sappiamo, peraltro, sono davvero molte le categorie di prodotto nell’ambito del professional cleaning potenzialmente interessate a questa innovazione tecnologica.”

Quali obiettivi vi siete dati per quanto riguarda il campo d’azione delle macchine autonome per la pulizia?

“Innanzitutto quello di orientare le imprese, le industrie, la committenza e la distribuzione nelle scelte legate alla commercializzazione di questa tipologia di prodotti. Intendiamo inoltre determinare altri aspetti: per esempio, i distinti consumi tra pulizia autonoma professionale e non professionale; le funzioni di un robot, ovvero di una macchina autonoma per la pulizia che svolga la funzione di lavasciuga pavimenti o spazzatrice; le tecnologie di navigazione e di comando. Non dimentichiamo che saremo chiamati a operare seguendo nuove logiche, come quella AMR o AGV, che comporteranno – per i tecnici del settore– la conoscenza di nuovi acronimi che dovranno essere opportunamente spiegati anche ai non addetti ai lavori, chiamati a distribuire e utilizzare queste macchine.”

Il tema della sanificazione dell’aria: sappiamo che vi state muovendo anche su questo fronte…

“Stiamo scrivendo una Prassi di Riferimento sulle apparecchiature per la sanificazione e purificazione dell’aria, operando in stretta sinergia, in un apposito tavolo, con l’Istituto Superiore della Sanità, Uni, Accredia, Scuola Nazionale Servizi ed altri stakeholder. Un aspetto assai interessante del lavoro che ci aspetta sarà quello di definire con rigore le competenze professionali che le figure esperte in sanificazione dovranno possedere chiaramente, sia in ambito manageriale che operativo. Si sta ipotizzando, tra l’altro, il possesso di eventuali patentini, validazioni o attestati che consentano alla clientela di potersi rivolgere con fiducia a professionisti accreditati, dotati di idonee attrezzature per mettere in atto gli interventi in piena regola.

Veniamo alla sanificazione fatta con il vapore, una realtà ancora priva di certificazione in Italia. 

“Ci stiamo muovendo anche su questo terreno, riguardante i generatori di vapore, con la misurazione delle performance di sanificazione. Abbiamo cercato di coinvolgere tutti i produttori di macchine per la sanificazione a vapore: si tratta di un settore che, a differenza da quello chimico, non dispone di alcun tipo di validazione oggettiva per quanto riguarda la sua efficacia sanificante. Abbiamo così deciso di dar corso a un progetto assai sfidante con l’obiettivo di scrivere una specifica norma capace di misurare le performance di sanificazione dei generatori di vapore nell’ambito della sanificazione. Faremo perciò riferimento alla regola francese definita da Afnor, l’unica attualmente esistente in ambito internazionale.

Anche in materia di ecodesign per gli aspirapolvere si annuncia qualche novità?

“Sì, un altro lavoro importante al centro della nostra attività è legato proprio all’ecodesign degli aspirapolvere: dopo l’azione di Dyson, che ha annullato il regolamento di etichettatura energetica degli aspirapolvere domestici e commerciali, è stato stabilito un periodo di ridefinizione dei criteri. Di conseguenza stiamo discutendo con la Commissione europea ed alcuni fabbricanti, che rappresentano una quota importante del mercato, sia in termini numerici che energetici, l’approccio verso altre direzioni. In particolare, l’intento è quello di evitare di intraprendere percorsi di accredito tecnologico riferito a queste apparecchiature, con consistenti investimenti economici vista la precedente esperienza sfumata in pochi anni con Dyson.”

Maurizio Pedrini

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